Polifonia del ponte

 In Rubriche, Transiti

«In che modo s’inventa un ponte? Come sorge la sua forma? Si deduce dal contesto oppure si impone sulla base della sua funzione?»
Maylis de Kerangal, Nascita di un ponte, 2013

«E poiché l’edificazione di un ponte rappresenta, dopo quella della fontana, la più sacra delle opere, toccarlo è il più grande dei peccati, dato che ogni ponte, da quello di legno sopra un ruscello di montagna fino a questa grande costruzione di Mehmed-pascià, ha il suo angelo che lo protegge e lo tiene in vita finché Dio decide di mantenerlo».1 Così sostiene l’imam Alihodža, in quello che è senz’altro il più celebre romanzo, Il ponte sulla Drina di Ivo Andrić, dedicato a quella costruzione – in realtà sommamente sacrilega e pericolosa, come vedremo – che è il ponte.
Negli ultimi tempi questo manufatto è tornato prepotentemente di moda, addirittura per bocca del Pontefice,2 certamente a seguito della sempre più evidente volontà da parte di alcuni stati, in Europa come in America, di innalzare muri che vorrebbero impedire l’ingresso di popolazioni in fuga da guerre e carestie, ma anche soltanto alla ricerca di un futuro migliore . . . .

> Continua a leggere

Post recenti