RIMINI Foto d’autunno
a cura di Marcello Tosi
Seguendo idealmente il percorso indicato dal numero inaugurale “La camera ibrida” dedicato alla fotografia, Marcello Tosi, nella sua collaborazione con Aracne, propone due rubriche di reports e di approfondimenti sulle mostre di fotografia di Rimini – Foto d’autunno (PAGINE DI FOTOGRAFIA 1) e del SI-FEST Savignano immagini (PAGINE DI FOTOGRAFIA 2), svoltesi negli anni 2012 – 2017.
Marcello Tosi, Archivista diplomato presso l’Università di Bologna, dottore in Giurisprudenza, giornalista pubblicista, collaboratore di giornali e riviste culturali, si occupa di ricerca storica e catalogazione di fondi archivistici e bibliotecari antichi e moderni. È coautore del volume Storia di Savignano sul Rubicone ed è redattore di prefazioni a libri di poesia, di saggi storici e artistici (Nel segno di Artemisia, La natura morta in Italia dal Cinquecento ad oggi), inseriti in cataloghi e volumi d’arte.
NINO MIGLIORI
LUMEN
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Sono trascorsi 600 anni dalla nascita di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini e committente di uno dei gioielli architettonici del Rinascimento italiano, il Tempio riminese intitolato alla sua dinastia. Per celebrare l’importante anniversario, il Comune di Rimini ha incaricato uno dei più talentuosi fotografi italiani di ritrarre la Cappella dei Pianeti e dello Zodiaco, nel Tempio Malatestiano, ricorrendo al lume di candela.
Sono queste le premesse da cui ha tratto origine la mostra “Lumen”, allestita negli ambienti di FAR – Fabbrica Arte Rimini, aperta al pubblico fino al 31 dicembre. 39 scatti realizzati da Nino Migliori accendono letteralmente le luci sulle opere scultoree di Agostino di Duccio, i cui contorni vengono restituiti dall’obiettivo dell’artista grazie alle atmosfere rarefatte e suggestive che lo hanno reso noto a livello internazionale.
Le vicende quattrocentesche della Cappella dei Pianeti e dello Zodiaco rivivono, così, nelle fotografie, catapultando lo sguardo del pubblico in un’epoca lontana, vista con gli occhi del presente. Dal 2006 l’artista bolognese fotografa sculture e bassorilievi del Medioevo e del periodo rinascimentale, testimoniando il fare e l’immaginario di un contesto storico-artistico basilare per comprendere quello odierno. . . . .
GIANNI GORI
Il mio viaggio in solitario
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
“Il mio viaggio in solitario” sono riflessioni sulla fotografia e sull’arte, che sono state punto di partenza per la personale di Gianni Gori dallo stesso titolo al Museo Civico di Rimini fino al 29 ottobre per “Rimini Foto d’Autunno”.
‹‹Sono testi scritti in un arco di tempo piuttosto ampio – sottolinea il docente e artista cervese — ma che comunque hanno a che fare col mio fare fotografia oggi. In particolare il testo “Sul mio fare fotografia”. Per quanto riguarda l’avere affiancato le foto a due a due, proponendo un percorso orizzontale, in qualche modo ho fatto riferimento da una parte alla “Teoria delle vergini” presente in Sant’Apollinare Nuova, e dall’altra alla possibilità di creare una situazione “instabile” nella percezione delle due foto. Facendo riferimento alla struttura del mito, ho voluto creare le condizioni affinché il fruitore, di fronte a due immagini affiancate, avesse di volta in volta la possibilità di rapportarsi ad un’immagine prevalentemente con la ragione, e percepire l’altra in forma sensoriale. Naturalmente passando dall’una all’altra il meccanismo si inverte››.
Gori è stato allievo del maestro romagnolo Umberto Folli, dal 1970 al 1974, di Giò Pomodoro all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, di cui è stato titolare della Cattedra di Scultura dal 1978 al 2009, e Direttore dal 1988 al 1992. Nella sua poliedrica attività d’artista si è occupato di pittura, scultura, installazione, video-foto- installazione e fotografia››. Nel 2006, per la Silver Books Edizioni, ha pubblicato il libro “L’artista e la sua ombra”. . . . .
PIERO DELUCCA
Lungofiume utopico
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
“Lungofiume utopico” definisce Piero Delucca la propria nuova sezione personale del progetto collettivo “Lungofiume project”, lungo la Valmarecchia. Immagini esposte ancora fino al 20 ottobre al Museo della Città per “Rimini Foto d’Autunno”.
Un cerchio comune all’interno del progetto, dice, rappresentato da un gruppo di personaggi attorno al pozzo della miniera. Cosa stanno facendo?
‹‹I miei materiali in mostra e sul catalogo sono un mix narrativo che è difficile da riassumere…. e anche probabilmente banalizzante… Ho messo in moto un lavoro che ha come punto di riferimento la miniera ed è un riferimento ideale, emozionale, sentimentale e relativamente documentario. E’ una sorta di riscoperta di un mondo per me sconosciuto. e cerco di mettere insieme nei vari progetti i pezzi di una idea di ricerca. “Lungofiume” è un connubio tra indagine nel territorio e percezione sensibile. Il progetto piuttosto complesso ha sofferto di un impasse e non ha trovato (ancora) opportuno sostegno e finanziamento, per uscire dallo stallo ho pensato (con gli stessi amici) di produrre un ulteriore progetto, più limitato, che prendesse le mosse dall altro privilegiando solo alcune parti, portandole ad uno sviluppo ulteriore. Il progetto madre vive diacronico e nella storia, la materialità del lavoro, i residui e la polvere della miniera (di quel che rimane della grande miniera dello zolfo)… . .
EMANUELA PALAZZI
Frammenti
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
“Frammenti” di visioni, ancora al Museo Civico di Rimini fino al 29 ottobre per “Rimini. Foto d’autunno”, come nel precedente “Col tempo”. My thoughts wander in disarray”, nel viaggio che Emanuela Palazzi vuole continuare a percorrere senza nessuna logica apparente, nessun inizio e nessuna fine, tranne il senso di una necessità. Un continuo “surfing” sul confine di immagini esistenti e quelle impensabili, con un filo conduttore che la lega anche alla figura di Emily Dickinson che accompagna il suo lavoro da sempre.
Questa mostra, spiega, le ha dato l’occasione di riprenderlo e guardarlo di nuovo. L’idea di un diario sottende in continuità al suo lavoro.
La fotografa marignanese dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna ed essersi diplomata al CFP Albe Steiner in comunicazione grafica, venne scelta nel 1998 come artista per un soggiorno presso la Djerassi Foundation in California. Nel 2003 ha vinto la borsa di studio del Gai Movin’up per un progetto da svolgere presso la Hall Farm Center. Ha contribuito all’illustrazione fotografica del volume “Classense”, e con le sue immagini intrise di luce e misticismo ai volumi dedicati alle personali “Oropa” e “Quia Amore Langueo”. . . .
FRANCESCO RAFFAELLI
Lontano
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
La visione che si nutre del senso dello spaesamento, dell’esperienza artistica dell’annullamento dell’io di Francesco Raffaelli, che si inoltra nelle identità smarrite della contemporaneità, come descrivendole in dissolvenza, compiendo un’analisi perfetta di un’esperienza divenuta perdita del senso dell’esistente, dell’umano, dei suoi tratti smarriti, approda con la mostra “Lontano” al Museo Civico di Rimini per “Rimini Foto d’Autunno” fino al 29 ottobre.
Una mostra in due lati, su di un lato di foto in bianco e nero, che sono come frammenti di paesaggio, anche riminese, spiega l’autore. Immagini a cui fa da contrappunto sull’altro lato una foto grande di una ragazza cinese e una più piccola in b/n. La parte paesaggistica comprende le immagini anche di vetrine, la città in esposizione, che sono viste come attraverso una forma di diaframma, che mostra la realtà come vista da lontanissime distanze. ‹‹Quando ho ritratto ad esempio il grattacielo di Rimini, l’ho visto attraverso la rete di una casa come una realtà di cui non si può avere una visione “piena”. L’opera di un fotografo contemporaneo per narrare e costruire un discorso partendo, mostrando ciò che c’è. Un immagine d’insieme, questa è la fotografia. . . . .
MICHELE BUDA
Studio
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
I luoghi dove “esercitare lo sguardo” sono quelli prediletti da Michele Buda. Il fotografo ravennate che vive a Cesena, docente di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, presenta al Museo Civico di Rimini fino al 29 ottobre per “Rimini Foto d’Autunno” la personale intitolata “Studio”.
‹‹Ovvero foto da me realizzate all’interno di uno studio professionale, quello dove lavoro a Ravenna: la camera oscura, la camera di posa, un ragazzo che impacchetta una cornice… Un luogo dove si produce fotografia, che mi ha fornito lo spunto per una riflessione sulla pratica dei fotografi, tramite immagini fatte in maniera semplice ma anche con il flash. Un0 strumento importante, perché caratterizza la realizzazione di una foto. Non sono dipinti nè disegni. Un lavoro abbastanza specifico, che può darsi vada avanti in modo più ampio. Oltre i luoghi, ma invece il luogo dove lavoro tutti i giorni, dove passo il mio tempo.
Così come nel bel libro fotografico “Eridania” (2001) si leggeva di “un luogo dove esercitare lo sguardo” come ricostruendolo con la visione “allo stesso modo di una rovina o citta abbandonata”. Una definizione che può essere posta ad ideale contrassegno di una ricerca sempre rivolta ad “altri luoghi” da catturare sulla loro “linea d confine”, come nelle immagini del recente “One day in Berlin”. . . . . .
CESARE BALLARDINI
Heimat
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Cesare Ballardini, raffinato autore ‘cult’, ma amatissimo dai fotografi di paesaggio delle ultime generazioni, è sempre stato attirato da quello che definisce un tipo di paesaggio ‹‹un po’ minimale, trascurato che cambia un po’ alla volta, ma nel mentre nessuno se ne accorge››.
Come quello di “Heimat”, dal titolo del film di Edgard Reitz, ovvero una patria, una terra, un luogo proprio, la mostra in corso fino al 29 ottobre al Museo Civico per “Rimini Foto d’Autunno”, con catalogo edito da Quinlan. ‹‹Un viaggio trasversale – spiega – intento a raccogliere quei segni nel paesaggio che rischiano di andare dispersi. Il paesaggio del luogo dove vivo, illustrato secondo una tipologia che, secondo molti che hanno visto, si mostra caratteristica. Zone fotografate tutte dal vero della provincia di Ravenna.
Luoghi apparentemente minori, abbandonati o trascurati di un territorio agricolo contaminato dalle intrusioni della contemporaneità e dai ruderi della modernità che diventano, nella lucida freddezza delle sue riprese in bianco e nero, scenari in cui la figura umana è quasi programmaticamente assente e solamente evocata. In questi disastri, tuttavia, l’occhio fotografico di Ballardini riesce a rilevare contrasti, allusioni e soprattutto luci, naturali o artificiali, che, senza retorica o sottolineature, conferiscono alle scene prescelte un tono certamente misterioso ma anche sottilmente ammaliante e confidente. . . . .
DANIELE LISI
Shiprock
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Il lavoro di Daniele Lisi si pone come un “essere in un altrove”, un “work in progress”, spiega il fotografo riminese, per riprodurre e ricomporre, riconnettere l’esistente, che sia “Cluster. New Jersey Counties” o la Valmarecchia del progetto collettivo “Lungofiume”, è approdato alle immagini di “Shiprock”, in mostra a “Rimini. Foto d’Autunno”, fino al 29 ottobre al Museo Civico di Rimini. “Shiprock , ovvero la “roccia con ali”, si trova sopra la pianura desertica del Navajo Nation (New Mexico). L’aspra formazione rocciosa svolge un ruolo significativo nella religione, nel mito e nella tradizione dei Nativi americani. Situata sopra la pianura desertica del Navajo Nation nella contea di San Juan, New Mexico, guidata dalla Nazione Navajo, la formazione si trova nella regione dei Quattro Angoli e svolge un ruolo significativo nella religione, nel mito e nella tradizione Navajo. Si trova nel centro della zona occupata dall’antico popolo di Pueblo, una cultura preistorica dei nativi americani degli Stati Uniti sud-occidentali spesso chiamati Anasazi. Shiprock è un punto di interesse per arrampicatori di roccia e fotografi ed è stato presentato in diverse produzioni cinematografiche e romanzi. . . . .
GLORIA SALVATORI
Walden
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
“Walden” (ovvero Vita nei Boschi), come nel titolo del celebre libro di Henry David Thoreau, è il titolo della mostra di Gloria Salvatori al Museo di Civico di Rimini per “Rimini Foto D’Autunno” e la collettiva “Oltre i luoghi, tra descrizione e narrativa”. Lo scrittore americano dedicò ben due anni, due mesi e due giorni (1845-1847) della propria vita nel cercare un rapporto intimo con la natura e insieme ritrovare se stesso in una società che non rappresentava ai suoi occhi i veri valori da seguire, ma solo l’utile mercantile.
« Andai nei boschi – scrisse Thoreau — perché desideravo vivere con saggezza, affrontando solo i fatti essenziali della vita, per vedere se non fossi riuscito a imparare quanto essa aveva da insegnarmi e per non dover scoprire in punto di morte di non aver vissuto… Volevo vivere profondamente, succhiare tutto il midollo di essa, volevo vivere da gagliardo spartano, per sbaragliare ciò che vita non era, falciare ampio e raso terra e riporre la vita lì, in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici».
Portando in scena fisicità e bellezza del paesaggio naturale in visione “stenopeica”, lo sguardo della fotografa riminese che vive e lavora a Forlì ed espone dal 1990 in collettive e personali sia in Italia che all’estero, cede alla veduta a volo d’uccello, alla prospettiva aerea in cui gli occhi cercano lontano, alla ricerca di particolari a 360°. Segni che incidono forme di roccia e ghiaccio, in cui la memoria dell’antica dimora marina torna nelle trovate forme organiche. E chiunque entri è “costretto” a passi delicati, a movimenti calcolati, a una riverenza verso quello che c’è. . . . .
GIULIA MARCHI
Multiforms
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Come in un gioco a carte scoperte tutto nel processo creativo di Giulia Marchi è connesso, intrecciato, caratterizzato da inequivocabile ricerca e processi di filiazione a volte difficilmente identificabili.
La sua innata passione per l’arte contemporanea la accompagna in un percorso di crescita culturale severo, profondo che la dirige con fermezza al mondo della fotografia. Ricerca letteraria e approccio concettuale sono precisi stilemi del suo linguaggio come in “Multiforms”. riflessione sull’opera artistica di Mark Rothko. Il piccolo moleskine, inserito nella pubblicazione realizzata da Danilo Montanari, arricchita da un testo poetico di Bruno Corà, riproduce lo storyboard originale del progetto, le scatole contengono i materiali fotografati: sabbia, lana, detriti e pietre. Il lavoro è stato selezionato nel 2015 per uno slideshow curato da Anna Fox alla Tate Gallery di Liverpool e per “The Solo Project Art Fair” a Basilea nel giugno 2016.
Alcuni dei più recenti lavori dell’artista riminese, in preziose tirature limitate e numerate per le edizioni d’arte di Danilo Montanari: “Percezione ridotta all’osso” (arricchito da un breve testo di Giulio Paolini), “Photography is an aptitude”, “Itaca” e “Homage to John Cage”, sono stati presentati lo scorso novembre al pubblico di Artissima, 21. Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino. . . . .
GIOVANNI ZAFFAGNINI
Sip e Bus
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
A passo lento ad una scoperta controtendenza, quella dell’affascinante realtà quotidiana delle cose, nella mostra “Sip e Bus” di Giovanni Zaffagnini, aperta al Museo Civico fino al 30 ottobre per “Rimini Foto d’Autunno”.
“La strada è larga, inondata di luce a qualsiasi ora del giorno”, scriveva l’autore sul catalogo della sua mostra precedentemente dedicata ad un percorso visivo lungo la lughese via don Minzoni. ‹‹Ho cercato di trasferire questa luce nelle mie immagini. Case a misura d’uomo, semplici (nel senso migliore del termine) non griffate…Il camminare lento consente la scoperta di particolari che solitamente sfuggono ad uno sguardo affrettato: una riga d’ombra su una facciata, una forma geometrica su un ingresso, un graffito cuneiforme, una tapparella nuova che il sole non ha ancora sbiadito…››.
Come accade con qualunque cosa che si guarda, sottolinea a proposito della mostra riminese, se filtrata attraverso i vetri sporchi delle fermate degli autobus e delle cabine telefoniche (quando ci si andava per telefonare).
‹‹Stiamo lì, assorti, e tra noi e il mondo c’è un fragile schermo, sul quale però facciamo un grande affidamento: lo schermo ci illude di poter difenderci da ciò che vediamo, dagli effetti del sentire, del sentimento. Un sentimento di sconforto per la bruttezza, l’insignificanza di ciò che ci circonda, che sono poi – la bruttezza, l’insignificanza – una specie di condanna che ci colpisce: di non poter trovare salvezza, speranza, appigli per ripartire. Di essere costretti a navigare a vista in un mare di ovvietà, di sciatteria, come quello che sembra coprire e sommergere sempre di più i nostri paesaggi, soprattutto quelli urbani. Che inquietudine vederli! Anche così annebbiati come appaiono attraverso questi schermi dietro i quali ci troviamo, telefonando, rincasando, attraversando la città, anche così sono brutti, non riescono ad avvicinarsi neanche un po’ alla dimensione del sogno, della leggerezza. . . .
FLAVIO MARCHETTI
Il surreale e il fittizio
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
“Il surreale e il fittizio” ovvero come scrive l’autore nella presentazione, “solo il presente può far accadere le cose”. Una messa a fuoco dalla surreale realtà nelle fotografie di Flavio Marchetti fino al 30 0ttobre al Museo Civico per “Rimini Foto d’Autunno”.
‹‹Non mi sono voluto preoccupare della messa a fuoco, del mosso, o della qualità tecnica dell’immagine. Questi scatti possiedono una particolare corposità che deriva dall’estemporaneità in cui sono stati realizzati. Di proposito ho voluto allontanare la macchina fotografica dall’occhio per lasciare spazio alla casualità del momento, per vedere quel che non vede la mente usando un vecchio e semplice apparecchio con messa a fuoco automatica, come la Olympus Miju, utilizzando pellicole scadute per ottenere colori alterati. Ho voluto confrontarmi con il disagio delle periferie, della gente isolata nel movimento caotico, riguardo a situazioni di posti lontani o attorno a casa mia. Sullo svolgimento del lavoro non ho mai avuto un’idea ben precisa di quello che avrei potuto cogliere, perché non cercavo realmente qualcosa, piuttosto catturare ciò che mi suggeriva l’istante››. . . . .
Il collezionista di vetri
DANIELE FERRONI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Daniele Ferroni vive e lavora a Bagnacavallo. La passione per la terra delle proprie origini è confluita, fin dalla giovinezza, nel suo lavoro fotografico di scavo e di ricerca attorno alle tradizioni popolari romagnole, ai volti significativi di questa gente, all’edilizia rurale e a ciò che rimane del passato. Fra i volumi pubblicati, editi dalla Fondazione Balestra di Longiano “Periple Transalpin” (2011), originato dalla collaborazione con il poeta scrittore Michel Butor.
Con Stefano Simoncelli, redattore e ideatore a Cesenatico della rivista di letteratura e politica “Sul Porto”, che catturò negli anni Settanta l’attenzione e la collaborazione di poeti come Pasolini, Bertolucci, Caproni, Sereni, Ferroni ha creato “Il collezionista di vetri”, e dal volume la mostra dallo stesso titolo esposta fino al 6 novembre all’Ala Nuova del Museo Civico per “Rimini Foto d’autunno”. . . .
“Sottoterra. La ville noire sessant’anni dopo”
LORENZO AMADUZZI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Marcinelle, nome che evoca quella che è stata nel 1956 l’ultima grande tragedia dell’emigrazione italiana, e l’edizione 2016 di “Rimini Foto d’Autunno, particolarmente attenta a quanti hanno scelto di documentare i drammi dei migranti, offre anche l’occasione di visitare fino al 6 novembre all’Ala nuova del Museo Civico la mostra “Sottoterra. La ville noire sessant’anni dopo”.
Un intimo e silenzioso omaggio, sottolinea nella presentazione l’autore. Lorenzo Amaduzzi, alle 136 vittime italiane dell’incendio nella miniera. Lontano, aggiunge, nello spirito e nella forma dalle celebrazioni di maniera. ‹‹La ville noire è nella fascinata visione del flaneur “the dark side of Europe”›› . . . .
ARCHIVI DELLA MODERNITA’ – VENEZIA
a cura di Elia Barbiani, Aria e Giorgio Conti
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Un occhio sempre attento quello di “Rimini Foto d’Autunno” alla contemporaneità fotografica come molteplice esperienza visiva e modulare, testimoniato anche dalle mostre ideate e realizzate dagli Archivi della Modernità-Venezia di Elia Barbiani, Aria e Giorgio Conti.
“ AM =.AV (Ec + Et) – fi (+Va – Co) ± es. Verso un arte eco-etica, estetica…forse la fotografia nell’arte moltiplicata in Europa, in USA e altrove (1966-2016)” è il titolo della mostra allestita al FAR , 1966-2016), affiancata alla Galleria dell’Immagine da “CF = 70a ⊂ (70A, 50aM) L’arte della fotografia (1966-2016) nelle collezioni degli Archivi della Modernità di Venezia”. . . . .
“MIGRANTI”
PATRICK TOMBOLA, FEDERICO SUTERA, FABRIZIO ULIANA
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
La fotografia come specchio della più dura realtà di emarginazione e sfruttamento, di che deve fuggire dal proprio Paese a causa di fame, guerra, miseria. “Migranti: immagini intempestive di ‘non persone’ s’intitola il trittico di mostre all’Ala nuova del Museo Civico per “Rimini Foto d’Autunno 2016” intende riflettere con determinazione con foto e installazioni, sottolinea il loro ideatore e curatore Giorgio Conti: ‹‹sui concetti di giustizia, diritti, fughe, migrazioni e clandestinità. Con una intenzionalità comune: rendere evidente come veramente stanno le cose. Una fotografia dura, cruda, e se possibile, e per la fotografia è possibile, indecentemente spettacolare ambiguamente fuori scena, che spesso si preferisce non mostrare››.
Dagli “Archivi della sostenibilità” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, foto di Patrick Tombola, Federico Sutera, Fabrizio Uliana.
NINO MIGLIORI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Inaugurata il 23 settembre con la presenza di Nino Migliori e aperta al pubblico fino al 6 novembre, l’ edizione 2016 di “Rimini Foto d’Autunno”, vede al centro proprio la figura dell’artista bolognese, tra i grandi protagonisti della fotografia del Novecento. “Storie di luce e d’ombra. Il bestiario dello Zooforo dell’Antelami fotografato al lume di candela”, è il titolo della sua mostra, a cura di Roberto Maggiori, al salone centrale della Far. Trentaquattro fotografie in grande formato prestate per l’occasione dalla Fondazione Magnani Rocca di Reggio Emilia. In una sala attigua è visibile una selezione delle fotografie in bianco e nero degli anni Cinquanta, le istantanee del cosiddetto periodo Neorealista, tra cui il celeberrimo “Tuffatore”, acquisito recentemente dai Musei Comunali di Rimini. Esposto inoltre nella sala superiore, nella collettiva curata da Giorgio Conti, un bel trittico degli anni Ottanta, in cui Migliori sperimenta una tecnica originale e inedita. . . . .
PIERO TURK
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
. . . . . E così la fotografia si deve adeguare a nuove visioni, perché “Le cose cambiano”, titolo comune alle mostre rispettivamente opera dei trevigiani Loris Menegazzi e Piero Turk, esposte all’Ala nuova del Museo della Città. I loro linguaggi sono poco affini al fotogiornalismo ma più attenti a rilevare quelle microfratture che a poco a poco si insinuano nel vivere comune. Una dimensione della fotografia capace di interpretare la contemporaneità mediante un raffinato distacco, di ristabilire una continuità di visione con una memoria, sempre viva, del fotografare in modo diretto ed estrema attenzione per le piccole cose.
Piero Turk, autore del volume “Details – a life with denim”, è da oltre vent’anni denim-designer, e si definisce amante e osservatore di fotografia. ‹‹Sono i dettagli che definiscono il soggetto››, dice. . . . .
LORIS MENEGAZZI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Loris Menegazzi è fotografo schivo, resistente alle mode passeggere e per nulla incline ai facili entusiasmi. Impassibile alle lusinghe delle pervasive tecniche del digitale, appartenendo a quella ormai esigua schiera di fotografi che professa e pratica ancora un’assoluta fedeltà al concetto di fotografia “pura”, cioè esente da contaminazioni e sovrastrutture. L’occhio, la mente e il cuore, di bressoniana memoria, sono gli elementi su cui fonda la scelta delle inquadrature, mentre l’uso sapiente del grande formato: pellicole piane da 20×25 cm, stampate a contatto, costituisce la sua punta d’eccellenza nella resa tonale e chiaroscurale dell’oggetto fotografato. . . . .
MARINA ROSSO
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Una fotografa scienziata e concettualmente tesa a muoversi come una genetista dell’immagine, si potrebbe definire Marina Rosso presente fino al 25 ottobre per “Rimini. Foto d’autunno” alla Galleria dell’Immagine con la mostra, a cura di Daniele Lisi e Ilaria Montanari “Volti, rivolti e stravolti”, suddivisa nelle sezioni “Mutans” e “Governissimo”.
L’occasione per mostrare dopo “The Beautiful Gene”, raccolta di 47 foto ognuna rappresentante un uomo o una donna, dai capelli rossi, (‹‹Il risultato è ben chiaro sotto il nostro sguardo, la bellezza non è selezionabile, ognuno è diverso quanto bello››), come la sua esperienza che coniuga architettura e fotografia sia diventata un ulteriore strumento, come in “Governissimo”, per quella che afferma essere il desiderio di una ‹‹conoscenza oltre l’apparente… fatto ormai soprattutto di un flusso di pixel…››. . . . .
SILVIO CANINI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Dopo “Mare di silenzio”, “Bagnanti”, “Venditori d’ombra”, di nuovo il mare, che definisce anche “assente”, ma come una presenza costante nella fotografia di Silvio Canini, nell’anteprima del nuovo lavoro “Tu! Cosa cerchi, il mare?”, con la prefazione di Massimo Pulini, fino al 25 settembre al Museo Civico per “Rimini. Foto d’autunno”.
‹‹Mare assente negli occhi – dice l’autore — ma che ho dentro di me in questo mio nuovo lavoro. Sempre con lo sguardo sul Mare cerco cosa in mezzo a tutto questo inferno, non è inferno e gli do spazio nel mio Mondo in costruzione che chiede terra al Mare per nuove radici, nuove storie, nuove architetture. Il Mare indulgente indietreggia e fa emergere ‘pezzi’ delle città che amo perché ci ho vissuto momenti straordinariamente importanti, come è soprattutto New York, ma anche Parigi Londra e Bellaria, si insediano con i loro muri scalcinati, le loro metropolitane, i loro palazzi, i loro colori, le loro luci, i loro alberi. Il mare è sempre con me, è il sentimento, la pancia, l’amore, l’orgoglio, il desiderio, il coraggio e le radici profonde che non mi lasciano andare. Il resto è la ragione››. . . .
EMANUELA PALAZZI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Un viaggio senza nessuna logica, si legge nella presentazione della mostra, nessun inizio e nessuna fine, tranne il senso di una necessità. Un continuo “surfing” sul confine di immagini esistenti e quelle impensabili, con un filo conduttore la figura di Emily Dickinson che accompagna il suo lavoro da sempre, si legge nella presentazione di “Col tempo. My thoughts wander in disarray” di Emanuela Palazzi, ancora al Museo civico fino al 26 ottobre per “Rimini. Foto d’autunno”.
“Il progetto ‘Col tempo’ – spiega – comprende alcuni lavori fotografici iniziati diversi anni fa e rimasti in stato di abbandono, alla deriva. Sono frammenti di un discorso confuso, un soliloquio che corre qua e là, intessuto di dolore e di desiderio. Questa mostra mi ha dato l’occasione di riprenderlo e guardarlo di nuovo. Tutto parte dalla casa di Emily Dickinson ad Amherst, che ho fotografato tre volte in tre periodi differenti. . . .
GLORIA SALVATORI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Regioni, montagne di ultima luce, nel bianco e nero con cui Gloria Salvatori porta in scena fisicità e bellezza del paesaggio naturale in visione “stenopeica”, come una app, in “Etere di Luce 2015”, che il pubblico può anche ammirare fino al 26 ottobre per “Rimini. Foto d’autunno” al Museo Civico.
Tra trasparenze e luminosità, lo sguardo della fotografa riminese che vive e lavora a Forlì ed espone dal 1990 in collettive e personali sia in Italia che all’estero, cede alla veduta a volo d’uccello, alla prospettiva aerea in cui gli occhi cercano lontano, alla ricerca di particolari a trecentosessanta. Segni che incidono forme di roccia e ghiaccio, in cui la memoria dell’antica dimora marina torna nelle trovate forme organiche. E chiunque entri è “costretto” a passi delicati, a movimenti calcolati, a una riverenza verso quello che c’è. . . .
RANIERO BITTANTE
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
“La Fotografia è catalogo, archivio, interpretazione, possibilità. Il fotografo costruisce mondi, sperimenta , osserva, crea visioni, che superano l’immagine nella sua concretezza”, si legge nelle note introduttive alle mostre di “Rimini. Foto d’autunno”, aperte al pubblico fino al 26 ottobre al Museo Civico. “Una sorta di illustrazione della pratica del fotografo come manipolatore delle forme frantumante dello scenario collettivo”.
In “Playstones” Raniero Bittante sembra volere dare tutta la concretezza di una forma a questi assunti, tramite la combinazione di fotografia, reperti di roccia, pietra, legno, plexiglass, per restituire l’immagine di percorsi, come quelli della grande guerra, sentieri e tracce in mezzo ai boschi e montagne, come “impronte di pensieri e ragioni umane”. . . .
STEFANO SCHEDA
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
“Il fuoridentro”, “il doppio sguardo” prediletti da Stefano Scheda danno vita al Museo Civico fino al 25 ottobre per “Rimini. Foto d’autunno” a una mostra coinvolgente e toccante, di estrema attualità, dedicata a un tema toccato senza retorica “Divaganti”, introdotta da un proverbio Tuareg: “chi non conosce il silenzio del deserto non sa cosa sia il silenzio” .
“ Fuoridentro”, per il reporter faentino che vive e lavora a Bologna, finalista Premio Celeste 2011 e 2012, è “‹il mare al limite del dibattimento. Possiamo identificare noi stessi in questi passanti che vagano senza un orientamento preciso. Vengono dal mare, fuori dentro il paesaggio e la legge… piccole e grandi navigazioni, ad integrazione della soglia, come apertura – chiusura, bifronte, e contemporanea dello sguardo”, si legge nel video “Transluoghi” che accompagna la mostra… “Traccia ambigua che accompagna la nostra fragile esistenza di reclusi, provocatorio tentativo di rendere mappabile una nuova geografia, in bilico fra sogno e realtà, per una visionaria redistribuzione dei beni”. . . .
VALERIO VASI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
“Tu non fai una fotografia solo con la macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai ascoltato e le persone che hai amato”. È ciò che scriveva Ansel Adams, e che si legge all’ingresso della mostra di Valerio Vasi alle Teche del Museo Civico fino al 25 ottobre per “Rimini. Foto d’autunno”. Teche che raggruppano sette spezzoni di serie del fotografo riminese, quasi come sette diversi modi di sentirsi chiamati documentare la realtà.
Vasi ha iniziato a fotografare verso gli anni ‘80 , dedicandosi al ritratto e alla foto di ricerca. É fotografo del Mystfest , festival del cinema giallo di Cattolica, collabora con aziende e enti pubblici, espone in Italia e all’ estero.
‹‹Il titolo della mostra “Stocktaking” (inventario) – spiega – mi è stato suggerito dalla alchemica sala delle teche, tante e di diverse dimensioni, dove ho allestito sette serie, in bianco e nero e a colori››. . . .
LUCIANO LEONOTTI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Paesaggio intimamente morandiano, quello della mostra “Casa Morandi” di Luciano Leonotti, per “Rimini. Foto d’autunno” fino al 25 ottobre al Museo Civico, dopo essere stata esposta per la prima volta nel 2014 a Grizzana, a 50 anni dalla scomparsa del grande artista, a fianco della mostra “Luigi Ontani incontra Giorgio Morandi”.
Immagini che indugiano sui dettagli, quelle realizzate da Leonotti a Grizzana Morandi, in quella che fu per diversi anni l’abitazione del pittore bolognese, che descrivono e interpretano, nell’insieme, le stanze sobrie e luminose in cui visse ed operò. . . .
CESARE FABBRI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
È possibile dar forma all’aria e alle nuvole? Sembra chiedersi Cesare Fabbri, in “Sotto un cielo di vinavil”, mostra aperta al pubblico per “Rimini, Foto d’autunno” al Museo Civico fino al 25 ottobre.
Il fotografo ravennate, dopo gli studi di fotografia con Italo Zannier e di pianificazione urbanistica all’IUAV di Venezia, ha collaborato alla didattica di Guido Guidi prima presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e poi alla facoltà di Design e Arti dello stesso IUAV. Ha tenuto laboratori di fotografia per ragazzi in diverse scuole superiori di Ravenna e Bologna, come ai “Cabudannes des Poetas di Seneghe” (Oristano). . . .
EGITTO DAL CIELO, 1914
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Guardare dall’alto l’Egitto, nell’anno dello scoppio della Grande Guerra, attraverso la raccolta di 21 storiche immagini tra le prime a essere scattate dall’aereo, ora esposte fino al 25 ottobre per “Rimini. Foto d’autunno” al Museo Civico.
L’ “Egitto dal cielo, 1914. La riscoperta del fotografo Theodor Kofler, pioniere, prigioniero, professionista”, presenta le foto, per lo più inedite, del pioniere della fotografia archeologica aerea, ma celebra anche il ricordo di un’epoca in cui, in mezzo alle atrocità della guerra, gli uomini, individualmente, sapevano ancora rispettare gli altri uomini. . . .
MARIO GIACOMELLI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Cosa significa il guardare fotografico? Cos’è lo sguardo fotografico, com’è cambiato nel corso degli anni? La fotografia interroga se stessa come potente forma di conoscenza che ha subito una mutazione profonda ma tutt’altro che qualcosa del passato. Lo sguardo fotografico un modo di guardare, fatto di un diverso rapporto con le cose, conoscenza ed esperienza che caratterizza il nostro sguardo sul mondo. Inquadrare la realtà, qualcosa che resta di un flusso di immagini. Incroci di sguardi, riflessi che “di una nuova educazione estetica”(Moholy-Nagy), e convergenza tra arte e rappresentazione estetica, stile, storia, collegamento, informazione. . . .
ENRICO DE LUIGI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
“Rimini”, di Enrico (Chico) De Luigi, per le mostre di “Rimini. Foto d’autunno” 2015 fino al 25 ottobre negli spazi del Museo Civico, esposta a fianco della collettiva “Spiaggia Libera”.
De Luigi, perché la riproposizione delle foto di “Rimini”, per “Rimini. Foto d’autunno”?
‹‹Le fotografie della serie “Rimini” presentate al museo della città sono state scattate tra il 2014 e il 2015, sono visibili online all’interno del mio diario quotidiano: il BLOB. L’allestimento ricostruisce un percorso temporale, col passare del tempo si trasforma anche il mio modo di fotografare. Io la chiamo fotografia quotidiana. Non avevo mai esposto una serie di immagini scattate solamente a Rimini, è un omaggio alla mia città›› . . . .
Guido Guidi
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Di Guidi viene riproposto un frammento di “Rimini Atlas”, lavoro commissionato dalla Provincia, che fu il primo lavoro sulla città di Fellini del noto fotografo cesenate. Un’Indagine sul paesaggio della provincia per il nuovo PTCP, risultato del viaggio che il fotografo ha compiuto tra la primavera e l’estate 2005 nel territorio riminese. Uno sguardo critico, non convenzionale, d’autore, voluto dall’amministrazione provinciale che si apprestava a pianificare le proprie strategie territoriali per l’avvenire. Guidi, scrisse Vittorio Savi, “ha saputo perdere il territorio e guadagnare il paesaggio, fatto di paesaggi e delle loro fattezze sensibili, persone o cose. Rimini Atlas, struggente topografia simbolica dello spazio-tempo riminese, non dovrà fuggire all’orizzonte della pianificazione”. . . .
Lungofiume (luogo d’anime)
Piero Delucca Gianni Gori
Daniele Lisi Flavio Marchetti
Rimini Foto d’autunno 2014
Rimini + Maricula + Marecchia, ovvero un insieme di luoghi e suggestioni divenute oggetto del progetto “Lungofiume (luogo d’anime)”, (www.silverbooks.it), ideato da un quartetto d’autori formato da Piero Delucca, responsabile dei Servizi museali del Comune di rimini, dall’artista Gianni Gori e dai fotografi Daniele Lisi e Flavio Marchetti, con la
supervisione della storica e critica di fotografia Roberta Valtorta. Il gruppo dal 2013 attua una vasta e originale trama progettuale di ricerca sul territorio della Valmarecchia. …
“Rimini 1944-2014 (…)
Pur l’avvenir siam noi. RACCONTI DI GUERRA”
“Le carte della memoria”
Rimini Foto d’autunno 2014
Su un intenso versante di fotografia documentaria, quadro vastissimo di memorie e di dolore sul corpo stesso della città, quello presentato alla Far fino al 23 novembre, con il titolo “Rimini 1944-2014 (…) pur l’avvenir siam noi. RACCONTI DI GUERRA”. La mostra, curata dalla Biblioteca Civica Gambalunga, dall’Associazione Culturale Consorzio dei Saperi e dallo Studio Fotografico Morosetti, è realizzata con la collaborazione dell’Istituto storico della Resistenza e …
“ID. Rimini” Marco Vincenzi
Rimini Foto d’autunno 2014
Il Museo della Città di Rimini ha aperto una finestra di discussione e confronto sul rapporto tra pubblico e privato nella sociologia urbana, indagato attraverso la fotografia. In programma sull’argomento anche un ciclo di conferenze con docenti, sociologi, architetti, a partire dalla mostra “ID. Rimini (2009-201) di Marco Vincenzi, aperta ancora al pubblico fino al 23 novembre, tra gli eventi collegati a “Rimini. foto d’autunno”. …
“Ahi” Rita Vitali Rosati
Rimini Foto d’autunno 2014
Altro sguardo, altra visione, quella di Rita Vitali Rosati che alla Far ha presentato il 17 ottobre al pubblico, con l’intervento di Marcello Sparaventi di Centrale Fotografia, il suo libro dal progetto “Ahi“, nato da un’urgenza, vissuta dall’artista a contatto con il quotidiano. Il racconto fotografico costruito, foto dopo foto, sui sentimenti che i giornali e la televisione generano nella memoria collettiva, come un flusso di coscienza ininterrotto di immagini. …
“Bolivianas” (Premio Marco Pesaresi 2014)
Rimini Foto d’autunno 2014
“Balance on the zero. Ecuador 2011-2013”
Savignano SI FEST 2014
Immagini che rappresentano un sondaggio in questo momento di cambiamento nella coscienza popolare del continente latino americano, nelle mostre di Pietro Paolini: “Balance on the zero. Ecuador 2011-2013” e “Bolivianas”, rispettivamente aperte al pubblico fino al 19 ottobre per “Si Fest” a Savignano, e fino al 26 ottobre al Museo della Città per “Rimini. Foto d’autunno”.
Paolini si è aggiudicato l’edizione 2013 del Premio Marco Pesaresi promosso da Savignano Immagini e dal Comune di Rimini in collaborazione con “Il Fanciullino” di Isa Perazzini. Esposta alla Galleria della Vecchia Pescheria di Savignano, “Bolivianas”, sottolinea l’autore, è un viaggio nel cambiamento del Paese e della sua coscienza. Nel 2005, Juan Evo Morales Ayma ha vinto le elezioni, per la prima volta nella storia del Sud America un candidato indigeno è diventato presidente della repubblica …
“Ci resta il nome. I luoghi della memoria della Seconda Guerra Mondiale in Italia”
Rimini Foto d’autunno 2014
Stanze del dolore e del ricordo, stanze della memoria nelle immagini che Isabella Balena è tornata ad esporre in Romagna, nella duplice occasione del 23° Si Fest a Savignano e di “Rimini. Foto d’Autunno”. Una fotografia che l’autrice definisce volta a dare contenuti oggettivi. La mostra della nota fotoreporter riminese, autrice di numerosi reportage da aree in crisi, tra cui Iraq, Somalia, Kenya, resterà aperta fino al 26 ottobre al Museo della Città. “Ci resta il nome. I luoghi della memoria della Seconda Guerra Mondiale in Italia” (1940-1945), il titolo, che vuole continuare ad offrire un approfondimento aggiornato del ricordo. …
“Infinito Presente. Il fotografo e l’archivio”
Rimini Foto d’autunno 2014
“Infinito presente. Il fotografoe l’archivio” di Sandro Cristallini al Museo della Città ancora fino al 26 ottobre per “Rimini foto d’autunno”, offre limpido, cristallino il senso dell’infinito / infinità, ambiziosamente cercato attraverso lo strumento della fotografia , per rinvenire una porta aperta sull’infinito, come la prospettiva aperta, spalancata sul mare, che apre la mostra con suggestivo effetto dimensionale…
“Vie di Dialogo / 4”
Rimini Foto d’autunno 2014
Silvia Camporesi / Valentina D’Accardi
Di nuovo a confronto un’artista emiliana (Valentina D’Accardi) e una romagnola (Silvia Camporesi) , che usano la fotografia come terreno di indagine, come liquido di contrasto temporale e linguistico, nell’ambito de “Le vie del dialogo”. Un progetto nato per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico della contemporaneità presente sul territorio regionale e con l’obiettivo di valorizzare le espressioni artistiche di maggiore qualità presenti in Emilia-Romagna. …
“Cluster. New Jersey Counties”
Rimini Foto d’autunno 2014
Daniele Lisi
La lettura di un agglomerato urbano, come una sorta di “grappolo”, “Cluster” appunto, è diventata un progetto realizzato di Daniele Lisi tra il 2012 e il 2014 su una zona compresa tra la provincia americana dello stato del News Jersey e la città di New York, all’interno della porzione di territorio (Meadowlands) che negli anni Venti fu bonificata da foreste e paludi, in favore dello sviluppo edilizio di aree a bassa densità residenziale …
“La camera del racconto” Staged photography
Rimini Foto d’autunno 2014
Leslie Krims / Sandy Skoglund / Teun Hocks / Arthur Tress / Grace Weston / Mario Cravo Neto / Mei Xian Qiu /Nicola Civiero / Lori Nix
Il Comune di Rimini con l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, prosegue con il progetto “Vie di dialogo”, nato per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico della contemporaneità presente sul territorio regionale e con l’obiettivo di valorizzare le espressioni artistiche di maggiore qualità presenti in Emilia- Romagna. A partire dall’attenzione rivolta alla fotografia cosiddetta “preparata” (staged) della grande mostra collettiva “La camera del racconto (staged photography)”, realizzata in collaborazione con la Galleria Paci …
Rimini – Foto di settembre 2013
Negli interstizi del tempo
L’archivio fotografico della Biblioteca Gambalunga
La fotografia è una spia acutissima”. Questo aforisma di Walter Benjamin introduce per “Rimini. Foto di settembre” la mostra “Negli interstizi del tempo”, a cura di Nadia Bizzocchi e Oriana Maroni, responsabile dell’Archivio fotografico, con allestimento coordinato da Annamaria Bernucci. L’ampia, suggestiva esposizione, ancora aperta al pubblico fino al 29 settembre al Museo della Città (ingresso libero, 16.30-21.30) è dedicata a quello che viene definito dalle curatrici: “lo specchio il dedalo, il mosaico dell’identità di una città. Il suo racconto, la sua rappresentazione, l’archivio fotografico della Biblioteca Gambalunga”.
Rimini – Foto di settembre 2013
Sanna Kannisto “Close observer”
Luigi Poiaghi “Ritratto per assenza”
Marco Spaggiari “Polaroid”
Una dimensione diversamente poetica, sembra accomunare le mostre di questa edizione esposte al Museo civico, dalla raffinata immersione nel mondo della natura di Sanna Kannisto (“Close observer”, in collaborazione con la Galleria Metronom di Modena), alla silenziosa, rarefatta poesia delle mostre di Luigi Poiaghi (“Ritratto per assenza”) e Marco Spaggiari (“Polaroid”)…
Rimini – Fotografia di settembre 2013
Michele Buda
Triks and falls
Giovanni Battista Maria Falcone
Paesaggi musicali 1990-2013
Tra arte e sport, la dimostrazione di come da una semplice idea di partenza con la fotografia si possa arrivare a far parlare del proprio lavoro anche importanti giornali internazionali: “Tricks and Falls”. l’ultimo lavoro di Michele Buda, edito da Danilo Montanari e a cura di Francesco Zanot.
Il fotografo ravennate, che vive e lavora a Cesena, è docente di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. I suoi lavori figurano in varie importanti collezioni come “Linea di Confine per la fotografia contemporanea” di Reggio Emilia …
Rimini – Fotografia di settembre
Andrea Guastavino, Ettore Malanca, Francesco Raffaelli
Tre mostre per inaugurare “Rimini. Foto di settembre”, primo mese riminese dedicato alla fotografia. Mostre accomunate, si direbbe, da una visione che si nutre del senso dello spaesamento, dell’esperienza artistica dell’annullamento dell’io. Esse si inoltrano nelle identità smarrite della contemporaneità, come descrivendole in dissolvenza, compiendo un’analisi perfetta di un’esperienza divenuta perdita del senso dell’esistente, dell’umano, dei suoi tratti smarriti.
Rimini – Fotografia di settembre
Poetica dei toni grigi
Ferruccio Ferroni e Riccardo Gambelli
Un approccio alla visione adeguato a ciò che Luigi Ghirri chiamava: “guardare oltre l’apparenza”. Il Far (Fabbrica Arte Rimini), presenta alla Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea ancora fino al 4 novembre in parallelo con Si Fest Savignano (tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19,30) , la “Poetica dei toni grigi” di Ferruccio Ferroni e Riccardo Gambelli, a cura di Marcello Sparaventi e Centrale Fotografia Fano…
Rosangela Betti – Diario di vita
Potremmo definirle un dialogo od un soliloquio allo specchio le fotografie di Rosangela Betti.
Lo specchio che la intriga e la coinvolge non è l’unico elemento con cui gioca e lavora. Può esserlo una fessura, una luce o un’ombra, pur sempre come l’altro suo occhio, il suo animus, come vedere oltre e dentro…
LUMEN
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Sono queste le premesse da cui ha tratto origine la mostra “Lumen”, allestita negli ambienti di FAR – Fabbrica Arte Rimini, aperta al pubblico fino al 31 dicembre. 39 scatti realizzati da Nino Migliori accendono letteralmente le luci sulle opere scultoree di Agostino di Duccio, i cui contorni vengono restituiti dall’obiettivo dell’artista grazie alle atmosfere rarefatte e suggestive che lo hanno reso noto a livello internazionale.
Le vicende quattrocentesche della Cappella dei Pianeti e dello Zodiaco rivivono, così, nelle fotografie, catapultando lo sguardo del pubblico in un’epoca lontana, vista con gli occhi del presente. Dal 2006 l’artista bolognese fotografa sculture e bassorilievi del Medioevo e del periodo rinascimentale, testimoniando il fare e l’immaginario di un contesto storico-artistico basilare per comprendere quello odierno. . . . .
Il mio viaggio in solitario
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
‹‹Sono testi scritti in un arco di tempo piuttosto ampio – sottolinea il docente e artista cervese — ma che comunque hanno a che fare col mio fare fotografia oggi. In particolare il testo “Sul mio fare fotografia”. Per quanto riguarda l’avere affiancato le foto a due a due, proponendo un percorso orizzontale, in qualche modo ho fatto riferimento da una parte alla “Teoria delle vergini” presente in Sant’Apollinare Nuova, e dall’altra alla possibilità di creare una situazione “instabile” nella percezione delle due foto. Facendo riferimento alla struttura del mito, ho voluto creare le condizioni affinché il fruitore, di fronte a due immagini affiancate, avesse di volta in volta la possibilità di rapportarsi ad un’immagine prevalentemente con la ragione, e percepire l’altra in forma sensoriale. Naturalmente passando dall’una all’altra il meccanismo si inverte››.
Gori è stato allievo del maestro romagnolo Umberto Folli, dal 1970 al 1974, di Giò Pomodoro all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, di cui è stato titolare della Cattedra di Scultura dal 1978 al 2009, e Direttore dal 1988 al 1992. Nella sua poliedrica attività d’artista si è occupato di pittura, scultura, installazione, video-foto- installazione e fotografia››. Nel 2006, per la Silver Books Edizioni, ha pubblicato il libro “L’artista e la sua ombra”. . . . .
Lungofiume utopico
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Un cerchio comune all’interno del progetto, dice, rappresentato da un gruppo di personaggi attorno al pozzo della miniera. Cosa stanno facendo?
‹‹I miei materiali in mostra e sul catalogo sono un mix narrativo che è difficile da riassumere…. e anche probabilmente banalizzante… Ho messo in moto un lavoro che ha come punto di riferimento la miniera ed è un riferimento ideale, emozionale, sentimentale e relativamente documentario. E’ una sorta di riscoperta di un mondo per me sconosciuto. e cerco di mettere insieme nei vari progetti i pezzi di una idea di ricerca. “Lungofiume” è un connubio tra indagine nel territorio e percezione sensibile. Il progetto piuttosto complesso ha sofferto di un impasse e non ha trovato (ancora) opportuno sostegno e finanziamento, per uscire dallo stallo ho pensato (con gli stessi amici) di produrre un ulteriore progetto, più limitato, che prendesse le mosse dall altro privilegiando solo alcune parti, portandole ad uno sviluppo ulteriore. Il progetto madre vive diacronico e nella storia, la materialità del lavoro, i residui e la polvere della miniera (di quel che rimane della grande miniera dello zolfo)… . .
Frammenti
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Questa mostra, spiega, le ha dato l’occasione di riprenderlo e guardarlo di nuovo. L’idea di un diario sottende in continuità al suo lavoro.
La fotografa marignanese dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna ed essersi diplomata al CFP Albe Steiner in comunicazione grafica, venne scelta nel 1998 come artista per un soggiorno presso la Djerassi Foundation in California. Nel 2003 ha vinto la borsa di studio del Gai Movin’up per un progetto da svolgere presso la Hall Farm Center. Ha contribuito all’illustrazione fotografica del volume “Classense”, e con le sue immagini intrise di luce e misticismo ai volumi dedicati alle personali “Oropa” e “Quia Amore Langueo”. . . .
Lontano
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Una mostra in due lati, su di un lato di foto in bianco e nero, che sono come frammenti di paesaggio, anche riminese, spiega l’autore. Immagini a cui fa da contrappunto sull’altro lato una foto grande di una ragazza cinese e una più piccola in b/n. La parte paesaggistica comprende le immagini anche di vetrine, la città in esposizione, che sono viste come attraverso una forma di diaframma, che mostra la realtà come vista da lontanissime distanze. ‹‹Quando ho ritratto ad esempio il grattacielo di Rimini, l’ho visto attraverso la rete di una casa come una realtà di cui non si può avere una visione “piena”. L’opera di un fotografo contemporaneo per narrare e costruire un discorso partendo, mostrando ciò che c’è. Un immagine d’insieme, questa è la fotografia. . . . .
Studio
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
‹‹Ovvero foto da me realizzate all’interno di uno studio professionale, quello dove lavoro a Ravenna: la camera oscura, la camera di posa, un ragazzo che impacchetta una cornice… Un luogo dove si produce fotografia, che mi ha fornito lo spunto per una riflessione sulla pratica dei fotografi, tramite immagini fatte in maniera semplice ma anche con il flash. Un0 strumento importante, perché caratterizza la realizzazione di una foto. Non sono dipinti nè disegni. Un lavoro abbastanza specifico, che può darsi vada avanti in modo più ampio. Oltre i luoghi, ma invece il luogo dove lavoro tutti i giorni, dove passo il mio tempo.
Così come nel bel libro fotografico “Eridania” (2001) si leggeva di “un luogo dove esercitare lo sguardo” come ricostruendolo con la visione “allo stesso modo di una rovina o citta abbandonata”. Una definizione che può essere posta ad ideale contrassegno di una ricerca sempre rivolta ad “altri luoghi” da catturare sulla loro “linea d confine”, come nelle immagini del recente “One day in Berlin”. . . . . .
Heimat
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Come quello di “Heimat”, dal titolo del film di Edgard Reitz, ovvero una patria, una terra, un luogo proprio, la mostra in corso fino al 29 ottobre al Museo Civico per “Rimini Foto d’Autunno”, con catalogo edito da Quinlan. ‹‹Un viaggio trasversale – spiega – intento a raccogliere quei segni nel paesaggio che rischiano di andare dispersi. Il paesaggio del luogo dove vivo, illustrato secondo una tipologia che, secondo molti che hanno visto, si mostra caratteristica. Zone fotografate tutte dal vero della provincia di Ravenna.
Luoghi apparentemente minori, abbandonati o trascurati di un territorio agricolo contaminato dalle intrusioni della contemporaneità e dai ruderi della modernità che diventano, nella lucida freddezza delle sue riprese in bianco e nero, scenari in cui la figura umana è quasi programmaticamente assente e solamente evocata. In questi disastri, tuttavia, l’occhio fotografico di Ballardini riesce a rilevare contrasti, allusioni e soprattutto luci, naturali o artificiali, che, senza retorica o sottolineature, conferiscono alle scene prescelte un tono certamente misterioso ma anche sottilmente ammaliante e confidente. . . . .
Shiprock
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Walden
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
« Andai nei boschi – scrisse Thoreau — perché desideravo vivere con saggezza, affrontando solo i fatti essenziali della vita, per vedere se non fossi riuscito a imparare quanto essa aveva da insegnarmi e per non dover scoprire in punto di morte di non aver vissuto… Volevo vivere profondamente, succhiare tutto il midollo di essa, volevo vivere da gagliardo spartano, per sbaragliare ciò che vita non era, falciare ampio e raso terra e riporre la vita lì, in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici».
Portando in scena fisicità e bellezza del paesaggio naturale in visione “stenopeica”, lo sguardo della fotografa riminese che vive e lavora a Forlì ed espone dal 1990 in collettive e personali sia in Italia che all’estero, cede alla veduta a volo d’uccello, alla prospettiva aerea in cui gli occhi cercano lontano, alla ricerca di particolari a 360°. Segni che incidono forme di roccia e ghiaccio, in cui la memoria dell’antica dimora marina torna nelle trovate forme organiche. E chiunque entri è “costretto” a passi delicati, a movimenti calcolati, a una riverenza verso quello che c’è. . . . .
Multiforms
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
Come in un gioco a carte scoperte tutto nel processo creativo di Giulia Marchi è connesso, intrecciato, caratterizzato da inequivocabile ricerca e processi di filiazione a volte difficilmente identificabili.
La sua innata passione per l’arte contemporanea la accompagna in un percorso di crescita culturale severo, profondo che la dirige con fermezza al mondo della fotografia. Ricerca letteraria e approccio concettuale sono precisi stilemi del suo linguaggio come in “Multiforms”. riflessione sull’opera artistica di Mark Rothko. Il piccolo moleskine, inserito nella pubblicazione realizzata da Danilo Montanari, arricchita da un testo poetico di Bruno Corà, riproduce lo storyboard originale del progetto, le scatole contengono i materiali fotografati: sabbia, lana, detriti e pietre. Il lavoro è stato selezionato nel 2015 per uno slideshow curato da Anna Fox alla Tate Gallery di Liverpool e per “The Solo Project Art Fair” a Basilea nel giugno 2016.
Alcuni dei più recenti lavori dell’artista riminese, in preziose tirature limitate e numerate per le edizioni d’arte di Danilo Montanari: “Percezione ridotta all’osso” (arricchito da un breve testo di Giulio Paolini), “Photography is an aptitude”, “Itaca” e “Homage to John Cage”, sono stati presentati lo scorso novembre al pubblico di Artissima, 21. Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino. . . . .
Sip e Bus
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
“La strada è larga, inondata di luce a qualsiasi ora del giorno”, scriveva l’autore sul catalogo della sua mostra precedentemente dedicata ad un percorso visivo lungo la lughese via don Minzoni. ‹‹Ho cercato di trasferire questa luce nelle mie immagini. Case a misura d’uomo, semplici (nel senso migliore del termine) non griffate…Il camminare lento consente la scoperta di particolari che solitamente sfuggono ad uno sguardo affrettato: una riga d’ombra su una facciata, una forma geometrica su un ingresso, un graffito cuneiforme, una tapparella nuova che il sole non ha ancora sbiadito…››.
Come accade con qualunque cosa che si guarda, sottolinea a proposito della mostra riminese, se filtrata attraverso i vetri sporchi delle fermate degli autobus e delle cabine telefoniche (quando ci si andava per telefonare).
‹‹Stiamo lì, assorti, e tra noi e il mondo c’è un fragile schermo, sul quale però facciamo un grande affidamento: lo schermo ci illude di poter difenderci da ciò che vediamo, dagli effetti del sentire, del sentimento. Un sentimento di sconforto per la bruttezza, l’insignificanza di ciò che ci circonda, che sono poi – la bruttezza, l’insignificanza – una specie di condanna che ci colpisce: di non poter trovare salvezza, speranza, appigli per ripartire. Di essere costretti a navigare a vista in un mare di ovvietà, di sciatteria, come quello che sembra coprire e sommergere sempre di più i nostri paesaggi, soprattutto quelli urbani. Che inquietudine vederli! Anche così annebbiati come appaiono attraverso questi schermi dietro i quali ci troviamo, telefonando, rincasando, attraversando la città, anche così sono brutti, non riescono ad avvicinarsi neanche un po’ alla dimensione del sogno, della leggerezza. . . .
Il surreale e il fittizio
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2017
“Il surreale e il fittizio” ovvero come scrive l’autore nella presentazione, “solo il presente può far accadere le cose”. Una messa a fuoco dalla surreale realtà nelle fotografie di Flavio Marchetti fino al 30 0ttobre al Museo Civico per “Rimini Foto d’Autunno”.
‹‹Non mi sono voluto preoccupare della messa a fuoco, del mosso, o della qualità tecnica dell’immagine. Questi scatti possiedono una particolare corposità che deriva dall’estemporaneità in cui sono stati realizzati. Di proposito ho voluto allontanare la macchina fotografica dall’occhio per lasciare spazio alla casualità del momento, per vedere quel che non vede la mente usando un vecchio e semplice apparecchio con messa a fuoco automatica, come la Olympus Miju, utilizzando pellicole scadute per ottenere colori alterati. Ho voluto confrontarmi con il disagio delle periferie, della gente isolata nel movimento caotico, riguardo a situazioni di posti lontani o attorno a casa mia. Sullo svolgimento del lavoro non ho mai avuto un’idea ben precisa di quello che avrei potuto cogliere, perché non cercavo realmente qualcosa, piuttosto catturare ciò che mi suggeriva l’istante››. . . . .
DANIELE FERRONI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Con Stefano Simoncelli, redattore e ideatore a Cesenatico della rivista di letteratura e politica “Sul Porto”, che catturò negli anni Settanta l’attenzione e la collaborazione di poeti come Pasolini, Bertolucci, Caproni, Sereni, Ferroni ha creato “Il collezionista di vetri”, e dal volume la mostra dallo stesso titolo esposta fino al 6 novembre all’Ala Nuova del Museo Civico per “Rimini Foto d’autunno”. . . .
“Sottoterra. La ville noire sessant’anni dopo”
LORENZO AMADUZZI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Un intimo e silenzioso omaggio, sottolinea nella presentazione l’autore. Lorenzo Amaduzzi, alle 136 vittime italiane dell’incendio nella miniera. Lontano, aggiunge, nello spirito e nella forma dalle celebrazioni di maniera. ‹‹La ville noire è nella fascinata visione del flaneur “the dark side of Europe”›› . . . .
a cura di Elia Barbiani, Aria e Giorgio Conti
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Un occhio sempre attento quello di “Rimini Foto d’Autunno” alla contemporaneità fotografica come molteplice esperienza visiva e modulare, testimoniato anche dalle mostre ideate e realizzate dagli Archivi della Modernità-Venezia di Elia Barbiani, Aria e Giorgio Conti.
“ AM =.AV (Ec + Et) – fi (+Va – Co) ± es. Verso un arte eco-etica, estetica…forse la fotografia nell’arte moltiplicata in Europa, in USA e altrove (1966-2016)” è il titolo della mostra allestita al FAR , 1966-2016), affiancata alla Galleria dell’Immagine da “CF = 70a ⊂ (70A, 50aM) L’arte della fotografia (1966-2016) nelle collezioni degli Archivi della Modernità di Venezia”. . . . .
“MIGRANTI”
PATRICK TOMBOLA, FEDERICO SUTERA, FABRIZIO ULIANA
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
Dagli “Archivi della sostenibilità” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, foto di Patrick Tombola, Federico Sutera, Fabrizio Uliana.
NINO MIGLIORI
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
. . . . . E così la fotografia si deve adeguare a nuove visioni, perché “Le cose cambiano”, titolo comune alle mostre rispettivamente opera dei trevigiani Loris Menegazzi e Piero Turk, esposte all’Ala nuova del Museo della Città. I loro linguaggi sono poco affini al fotogiornalismo ma più attenti a rilevare quelle microfratture che a poco a poco si insinuano nel vivere comune. Una dimensione della fotografia capace di interpretare la contemporaneità mediante un raffinato distacco, di ristabilire una continuità di visione con una memoria, sempre viva, del fotografare in modo diretto ed estrema attenzione per le piccole cose.
Piero Turk, autore del volume “Details – a life with denim”, è da oltre vent’anni denim-designer, e si definisce amante e osservatore di fotografia. ‹‹Sono i dettagli che definiscono il soggetto››, dice. . . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2016
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
L’occasione per mostrare dopo “The Beautiful Gene”, raccolta di 47 foto ognuna rappresentante un uomo o una donna, dai capelli rossi, (‹‹Il risultato è ben chiaro sotto il nostro sguardo, la bellezza non è selezionabile, ognuno è diverso quanto bello››), come la sua esperienza che coniuga architettura e fotografia sia diventata un ulteriore strumento, come in “Governissimo”, per quella che afferma essere il desiderio di una ‹‹conoscenza oltre l’apparente… fatto ormai soprattutto di un flusso di pixel…››. . . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
‹‹Mare assente negli occhi – dice l’autore — ma che ho dentro di me in questo mio nuovo lavoro. Sempre con lo sguardo sul Mare cerco cosa in mezzo a tutto questo inferno, non è inferno e gli do spazio nel mio Mondo in costruzione che chiede terra al Mare per nuove radici, nuove storie, nuove architetture. Il Mare indulgente indietreggia e fa emergere ‘pezzi’ delle città che amo perché ci ho vissuto momenti straordinariamente importanti, come è soprattutto New York, ma anche Parigi Londra e Bellaria, si insediano con i loro muri scalcinati, le loro metropolitane, i loro palazzi, i loro colori, le loro luci, i loro alberi. Il mare è sempre con me, è il sentimento, la pancia, l’amore, l’orgoglio, il desiderio, il coraggio e le radici profonde che non mi lasciano andare. Il resto è la ragione››. . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
“Il progetto ‘Col tempo’ – spiega – comprende alcuni lavori fotografici iniziati diversi anni fa e rimasti in stato di abbandono, alla deriva. Sono frammenti di un discorso confuso, un soliloquio che corre qua e là, intessuto di dolore e di desiderio. Questa mostra mi ha dato l’occasione di riprenderlo e guardarlo di nuovo. Tutto parte dalla casa di Emily Dickinson ad Amherst, che ho fotografato tre volte in tre periodi differenti. . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Tra trasparenze e luminosità, lo sguardo della fotografa riminese che vive e lavora a Forlì ed espone dal 1990 in collettive e personali sia in Italia che all’estero, cede alla veduta a volo d’uccello, alla prospettiva aerea in cui gli occhi cercano lontano, alla ricerca di particolari a trecentosessanta. Segni che incidono forme di roccia e ghiaccio, in cui la memoria dell’antica dimora marina torna nelle trovate forme organiche. E chiunque entri è “costretto” a passi delicati, a movimenti calcolati, a una riverenza verso quello che c’è. . . .
RANIERO BITTANTE
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
In “Playstones” Raniero Bittante sembra volere dare tutta la concretezza di una forma a questi assunti, tramite la combinazione di fotografia, reperti di roccia, pietra, legno, plexiglass, per restituire l’immagine di percorsi, come quelli della grande guerra, sentieri e tracce in mezzo ai boschi e montagne, come “impronte di pensieri e ragioni umane”. . . .
STEFANO SCHEDA
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
“Il fuoridentro”, “il doppio sguardo” prediletti da Stefano Scheda danno vita al Museo Civico fino al 25 ottobre per “Rimini. Foto d’autunno” a una mostra coinvolgente e toccante, di estrema attualità, dedicata a un tema toccato senza retorica “Divaganti”, introdotta da un proverbio Tuareg: “chi non conosce il silenzio del deserto non sa cosa sia il silenzio” .
“ Fuoridentro”, per il reporter faentino che vive e lavora a Bologna, finalista Premio Celeste 2011 e 2012, è “‹il mare al limite del dibattimento. Possiamo identificare noi stessi in questi passanti che vagano senza un orientamento preciso. Vengono dal mare, fuori dentro il paesaggio e la legge… piccole e grandi navigazioni, ad integrazione della soglia, come apertura – chiusura, bifronte, e contemporanea dello sguardo”, si legge nel video “Transluoghi” che accompagna la mostra… “Traccia ambigua che accompagna la nostra fragile esistenza di reclusi, provocatorio tentativo di rendere mappabile una nuova geografia, in bilico fra sogno e realtà, per una visionaria redistribuzione dei beni”. . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Vasi ha iniziato a fotografare verso gli anni ‘80 , dedicandosi al ritratto e alla foto di ricerca. É fotografo del Mystfest , festival del cinema giallo di Cattolica, collabora con aziende e enti pubblici, espone in Italia e all’ estero.
‹‹Il titolo della mostra “Stocktaking” (inventario) – spiega – mi è stato suggerito dalla alchemica sala delle teche, tante e di diverse dimensioni, dove ho allestito sette serie, in bianco e nero e a colori››. . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Immagini che indugiano sui dettagli, quelle realizzate da Leonotti a Grizzana Morandi, in quella che fu per diversi anni l’abitazione del pittore bolognese, che descrivono e interpretano, nell’insieme, le stanze sobrie e luminose in cui visse ed operò. . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Il fotografo ravennate, dopo gli studi di fotografia con Italo Zannier e di pianificazione urbanistica all’IUAV di Venezia, ha collaborato alla didattica di Guido Guidi prima presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e poi alla facoltà di Design e Arti dello stesso IUAV. Ha tenuto laboratori di fotografia per ragazzi in diverse scuole superiori di Ravenna e Bologna, come ai “Cabudannes des Poetas di Seneghe” (Oristano). . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
L’ “Egitto dal cielo, 1914. La riscoperta del fotografo Theodor Kofler, pioniere, prigioniero, professionista”, presenta le foto, per lo più inedite, del pioniere della fotografia archeologica aerea, ma celebra anche il ricordo di un’epoca in cui, in mezzo alle atrocità della guerra, gli uomini, individualmente, sapevano ancora rispettare gli altri uomini. . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
“Rimini”, di Enrico (Chico) De Luigi, per le mostre di “Rimini. Foto d’autunno” 2015 fino al 25 ottobre negli spazi del Museo Civico, esposta a fianco della collettiva “Spiaggia Libera”.
De Luigi, perché la riproposizione delle foto di “Rimini”, per “Rimini. Foto d’autunno”?
‹‹Le fotografie della serie “Rimini” presentate al museo della città sono state scattate tra il 2014 e il 2015, sono visibili online all’interno del mio diario quotidiano: il BLOB. L’allestimento ricostruisce un percorso temporale, col passare del tempo si trasforma anche il mio modo di fotografare. Io la chiamo fotografia quotidiana. Non avevo mai esposto una serie di immagini scattate solamente a Rimini, è un omaggio alla mia città›› . . . .
RIMINI FOTO D’AUTUNNO 2015
Lungofiume (luogo d’anime)
Piero Delucca Gianni Gori
Daniele Lisi Flavio Marchetti
Rimini Foto d’autunno 2014
Rimini + Maricula + Marecchia, ovvero un insieme di luoghi e suggestioni divenute oggetto del progetto “Lungofiume (luogo d’anime)”, (www.silverbooks.it), ideato da un quartetto d’autori formato da Piero Delucca, responsabile dei Servizi museali del Comune di rimini, dall’artista Gianni Gori e dai fotografi Daniele Lisi e Flavio Marchetti, con la
supervisione della storica e critica di fotografia Roberta Valtorta. Il gruppo dal 2013 attua una vasta e originale trama progettuale di ricerca sul territorio della Valmarecchia. …
“Rimini 1944-2014 (…)
Pur l’avvenir siam noi. RACCONTI DI GUERRA”
“Le carte della memoria”
Rimini Foto d’autunno 2014
Su un intenso versante di fotografia documentaria, quadro vastissimo di memorie e di dolore sul corpo stesso della città, quello presentato alla Far fino al 23 novembre, con il titolo “Rimini 1944-2014 (…) pur l’avvenir siam noi. RACCONTI DI GUERRA”. La mostra, curata dalla Biblioteca Civica Gambalunga, dall’Associazione Culturale Consorzio dei Saperi e dallo Studio Fotografico Morosetti, è realizzata con la collaborazione dell’Istituto storico della Resistenza e …
“ID. Rimini” Marco Vincenzi
Rimini Foto d’autunno 2014
Il Museo della Città di Rimini ha aperto una finestra di discussione e confronto sul rapporto tra pubblico e privato nella sociologia urbana, indagato attraverso la fotografia. In programma sull’argomento anche un ciclo di conferenze con docenti, sociologi, architetti, a partire dalla mostra “ID. Rimini (2009-201) di Marco Vincenzi, aperta ancora al pubblico fino al 23 novembre, tra gli eventi collegati a “Rimini. foto d’autunno”. …
“Ahi” Rita Vitali Rosati
Rimini Foto d’autunno 2014
Altro sguardo, altra visione, quella di Rita Vitali Rosati che alla Far ha presentato il 17 ottobre al pubblico, con l’intervento di Marcello Sparaventi di Centrale Fotografia, il suo libro dal progetto “Ahi“, nato da un’urgenza, vissuta dall’artista a contatto con il quotidiano. Il racconto fotografico costruito, foto dopo foto, sui sentimenti che i giornali e la televisione generano nella memoria collettiva, come un flusso di coscienza ininterrotto di immagini. …
“Bolivianas” (Premio Marco Pesaresi 2014)
Rimini Foto d’autunno 2014
“Balance on the zero. Ecuador 2011-2013”
Savignano SI FEST 2014
Immagini che rappresentano un sondaggio in questo momento di cambiamento nella coscienza popolare del continente latino americano, nelle mostre di Pietro Paolini: “Balance on the zero. Ecuador 2011-2013” e “Bolivianas”, rispettivamente aperte al pubblico fino al 19 ottobre per “Si Fest” a Savignano, e fino al 26 ottobre al Museo della Città per “Rimini. Foto d’autunno”.
Paolini si è aggiudicato l’edizione 2013 del Premio Marco Pesaresi promosso da Savignano Immagini e dal Comune di Rimini in collaborazione con “Il Fanciullino” di Isa Perazzini. Esposta alla Galleria della Vecchia Pescheria di Savignano, “Bolivianas”, sottolinea l’autore, è un viaggio nel cambiamento del Paese e della sua coscienza. Nel 2005, Juan Evo Morales Ayma ha vinto le elezioni, per la prima volta nella storia del Sud America un candidato indigeno è diventato presidente della repubblica …
“Ci resta il nome. I luoghi della memoria della Seconda Guerra Mondiale in Italia”
Rimini Foto d’autunno 2014
Stanze del dolore e del ricordo, stanze della memoria nelle immagini che Isabella Balena è tornata ad esporre in Romagna, nella duplice occasione del 23° Si Fest a Savignano e di “Rimini. Foto d’Autunno”. Una fotografia che l’autrice definisce volta a dare contenuti oggettivi. La mostra della nota fotoreporter riminese, autrice di numerosi reportage da aree in crisi, tra cui Iraq, Somalia, Kenya, resterà aperta fino al 26 ottobre al Museo della Città. “Ci resta il nome. I luoghi della memoria della Seconda Guerra Mondiale in Italia” (1940-1945), il titolo, che vuole continuare ad offrire un approfondimento aggiornato del ricordo. …
“Infinito Presente. Il fotografo e l’archivio”
Rimini Foto d’autunno 2014
“Infinito presente. Il fotografoe l’archivio” di Sandro Cristallini al Museo della Città ancora fino al 26 ottobre per “Rimini foto d’autunno”, offre limpido, cristallino il senso dell’infinito / infinità, ambiziosamente cercato attraverso lo strumento della fotografia , per rinvenire una porta aperta sull’infinito, come la prospettiva aperta, spalancata sul mare, che apre la mostra con suggestivo effetto dimensionale…
“Vie di Dialogo / 4”
Rimini Foto d’autunno 2014
Silvia Camporesi / Valentina D’Accardi
Di nuovo a confronto un’artista emiliana (Valentina D’Accardi) e una romagnola (Silvia Camporesi) , che usano la fotografia come terreno di indagine, come liquido di contrasto temporale e linguistico, nell’ambito de “Le vie del dialogo”. Un progetto nato per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico della contemporaneità presente sul territorio regionale e con l’obiettivo di valorizzare le espressioni artistiche di maggiore qualità presenti in Emilia-Romagna. …
“Cluster. New Jersey Counties”
Rimini Foto d’autunno 2014
Daniele Lisi
La lettura di un agglomerato urbano, come una sorta di “grappolo”, “Cluster” appunto, è diventata un progetto realizzato di Daniele Lisi tra il 2012 e il 2014 su una zona compresa tra la provincia americana dello stato del News Jersey e la città di New York, all’interno della porzione di territorio (Meadowlands) che negli anni Venti fu bonificata da foreste e paludi, in favore dello sviluppo edilizio di aree a bassa densità residenziale …
“La camera del racconto” Staged photography
Rimini Foto d’autunno 2014
Leslie Krims / Sandy Skoglund / Teun Hocks / Arthur Tress / Grace Weston / Mario Cravo Neto / Mei Xian Qiu /Nicola Civiero / Lori Nix
Il Comune di Rimini con l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, prosegue con il progetto “Vie di dialogo”, nato per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico della contemporaneità presente sul territorio regionale e con l’obiettivo di valorizzare le espressioni artistiche di maggiore qualità presenti in Emilia- Romagna. A partire dall’attenzione rivolta alla fotografia cosiddetta “preparata” (staged) della grande mostra collettiva “La camera del racconto (staged photography)”, realizzata in collaborazione con la Galleria Paci …
Rimini – Foto di settembre 2013
Negli interstizi del tempo
L’archivio fotografico della Biblioteca Gambalunga
La fotografia è una spia acutissima”. Questo aforisma di Walter Benjamin introduce per “Rimini. Foto di settembre” la mostra “Negli interstizi del tempo”, a cura di Nadia Bizzocchi e Oriana Maroni, responsabile dell’Archivio fotografico, con allestimento coordinato da Annamaria Bernucci. L’ampia, suggestiva esposizione, ancora aperta al pubblico fino al 29 settembre al Museo della Città (ingresso libero, 16.30-21.30) è dedicata a quello che viene definito dalle curatrici: “lo specchio il dedalo, il mosaico dell’identità di una città. Il suo racconto, la sua rappresentazione, l’archivio fotografico della Biblioteca Gambalunga”.
Rimini – Foto di settembre 2013
Sanna Kannisto “Close observer”
Luigi Poiaghi “Ritratto per assenza”
Marco Spaggiari “Polaroid”
Una dimensione diversamente poetica, sembra accomunare le mostre di questa edizione esposte al Museo civico, dalla raffinata immersione nel mondo della natura di Sanna Kannisto (“Close observer”, in collaborazione con la Galleria Metronom di Modena), alla silenziosa, rarefatta poesia delle mostre di Luigi Poiaghi (“Ritratto per assenza”) e Marco Spaggiari (“Polaroid”)…
Rimini – Fotografia di settembre 2013
Michele Buda
Triks and falls
Giovanni Battista Maria Falcone
Paesaggi musicali 1990-2013
Tra arte e sport, la dimostrazione di come da una semplice idea di partenza con la fotografia si possa arrivare a far parlare del proprio lavoro anche importanti giornali internazionali: “Tricks and Falls”. l’ultimo lavoro di Michele Buda, edito da Danilo Montanari e a cura di Francesco Zanot.
Il fotografo ravennate, che vive e lavora a Cesena, è docente di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. I suoi lavori figurano in varie importanti collezioni come “Linea di Confine per la fotografia contemporanea” di Reggio Emilia …
Rimini – Fotografia di settembre
Andrea Guastavino, Ettore Malanca, Francesco Raffaelli
Tre mostre per inaugurare “Rimini. Foto di settembre”, primo mese riminese dedicato alla fotografia. Mostre accomunate, si direbbe, da una visione che si nutre del senso dello spaesamento, dell’esperienza artistica dell’annullamento dell’io. Esse si inoltrano nelle identità smarrite della contemporaneità, come descrivendole in dissolvenza, compiendo un’analisi perfetta di un’esperienza divenuta perdita del senso dell’esistente, dell’umano, dei suoi tratti smarriti.
Rimini – Fotografia di settembre
Poetica dei toni grigi
Ferruccio Ferroni e Riccardo Gambelli
Lo specchio che la intriga e la coinvolge non è l’unico elemento con cui gioca e lavora. Può esserlo una fessura, una luce o un’ombra, pur sempre come l’altro suo occhio, il suo animus, come vedere oltre e dentro…