Topografie di Babele
Maurizio Becherini (1859 – 1932)
Chi sono i «costruttori di Babele»? Sono artisti autodidatti, irregolari, che hanno consacrato decenni della loro vita alla realizzazione di un proprio universo immaginario. Muratori, operai, ferrovieri che vivono nei loro piccoli paesi d’origine, autodidatti in campo artistico: costruiscono per lo più intorno o sopra le loro case, senza un progetto scritto, senza ricavi economici. Utilizzano materiali di recupero per creare strutture, sculture e mosaici, realizzano assemblaggi, accumulazioni scenografiche, architetture stravaganti e colorate. Sono tratteggiati come personaggi insoliti, suscitano indifferenza e fastidi: non hanno discepoli e, dopo la loro morte, le loro creazioni rischiano di scomparire. Per tre anni, come antropologo, ho inseguito per tutta l’Italia gl’indizi frammentari che mi hanno portato a conoscere le imprese originali di questi «ispirati al bordo della strada» e «muratori dell’immaginario». Il progetto di ricerca si è fra l’altro concretizzato in un sito (www.costruttoridibabele.net) e in un libro a più voci che racconta e analizza, per la prima volta nel nostro paese, queste vicende: Costruttori di Babele. Sulle tracce di architetture fantastiche e universi irregolari in Italia (elèuthera 2011), da cui qui traggo una parte dedicata a un particolare rapporto con lo spazio sacro.