LUCI ACCESE, SPAZI SPENTI. La luce come dispositivo di assalto percettivo nell’opera di Monica Bonvicini

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Abstract:

L’articolo analizza il lavoro dell’artista italiana Monica Bonvicini legato alla luce come aspetto ideologico dello spazio espositivo – sia nella sua condizione astratta che come fenomeno percettivo. Basate ora sui détournements del linguaggio, ora sull’intensificazione della luce in un contesto specifico quale la Modern Wing di Renzo Piano, le operazioni dell’artista vengono analizzate tramite due opere complementari. Per comprenderne il funzionamento e le ricadute, verranno proposte analogie e scarti con l’artista americano Dan Flavin – maestro della “light art” –, il quale, a differenza di altri artisti emersi negli anni Sessanta, è per lo più assente nella letteratura critica dell’artista italiana.

Parole chiave:

MONICA BONVICINI, LUCE, CRITICA ISTITUZIONALE, RENZO PIANO, DAN FLAVIN

Immagine: Monica Bonvicini, The Beauty You Offer under the Electric Light, 2016

 

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