SCARTO COME DISAGIO ESTETICO ED ESISTENZIALE. La visione distopica del futuro

 In Contributi, Intorno all’origine, Kriptonite

 

Conversazione tenutasi al Green Festival di Rimini “Bussole per la tempesta”, 18-20 ottobre 2024, Rimini.

Nelle parole depositiamo una idea valoriale, una visione evocativa, un investimento dei nostri desideri vitali. Le parole possono essere scarti trascurati dalla dimenticanza del tempo. O usurate, degradate, corrotte dalla impetuosità dei tempi, non tutelate dalla poesia e dal rispetto per la loro luce, trascinate nel gorgo della frammentazione e della superficialità. Parole desuete, impoverite. Parole divenute tossiche, sospette. Parole tirate via, vaghe e confuse, non precise, non definitorie. Anche le parole possono essere dunque scarti e subire la rottura di un equilibrio semantico e comunicativo, lasciando un senso di smarrimento e di vacuità. Siamo di fronte a contenuti ormai dominio di Intelligenze artificiali che usano un rimestaggio delle parole umane in ogni contesto comunicativo. Le nostre previsioni del futuro sono visioni distopiche, disturbanti e perturbanti.
La distopia è la parola che ci accompagnerà in questa nostra conversazione…

Immagine: Collezione di Gabriele Geminiani. Foto di Giorgio Busignani©

 

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