Gabriele Geminiani. LA STANZA AZZURRA

 In Ricerche

Ci sono più cose naufragate in fondo a un’anima che in fondo al mare.
Victor Hugo

Quanti sono i relitti di una vita, delle nostre tante vite? Gabriele Geminiani raccoglie sulle spiagge i detriti, forse le macerie, di un’umanità naufragata o distratta, che lascia di sé segni apparentemente insignificanti, che le mareggiate hanno trasformato in piccoli doni scaraventati con casualità sulla spiaggia, diventati improvvisamente tracce, impronte dai significati misteriosi. Oggettini. Rotti e sporchi. Sono necessari la sensibilità dell’artista e il lirismo del poeta, l’occhio che vede oltre le apparenze, per infondere un significato nuovo a quella bellezza ammaccata, al frammento smarrito, cha ha navigato da solo nella vastità del mare e a cui il mare, con la sua generosa violenza, consente di tornare, di esserci restituito. Geminiani è il demiurgo di questa restituzione, di un’alchimia, antica e moderna al tempo stesso, attraverso la quale gli oggettini diventano iconici, riconquistando un proprio ruolo, una dignità smarrita. . . .

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