L’ultima opera di Amadeus. IL FLAUTO MAGICO, SEMPLICITÀ MOZARTIANA. Parte prima

 In L’incontro delle Arti, Rubriche

 

Parte prima

Non è semplice inquadrare Il Flauto magico come opera fiabesca o fantastica o esoterica o massonica, anche perché si presenta perfettamente calibrata in ognuna di queste sue componenti cui ne andrebbero aggiunte altre: comicità, religiosità, spiritualità, sobrietà, leggiadria, gioco di contrapposizioni e di apparenze ingannevoli, vocalità fortemente espressive per ciascun personaggio, melodie caratterizzanti della magia del flauto di Tamino e del carillon – oltre alla semplice siringa – di Papageno. Lo strano Egitto che fa da sfondo in quanto evocato dal culto d’Iside e Osiride non è quello dei Faraoni, ma si fa Oriente più generico nei simboli, nei costumi, nell’ambientazione; millenni prima ai misteri isiaci, ricordiamolo, si era consacrato Lucio, il celebre protagonista delle Metamorfosi o L’asino d’oro di Apuleio alla fine del romanzo, quando da asino riprende sembianze . . . . . .

> Continua a leggere

Post recenti