Dalla parte di Dedalo

 In Festina lente, Rubriche

I miti allignano profondi nella corteccia del tempo, superano la dimenticanza, il confine tra realtà e immaginario.
Come quello di Dedalo, l’inventore, lo scultore, il principe degli architetti e della sua creatura più celebre, il labirinto. Persistenza di una figura simbolica generata e formulata dalla cultura antica che ha radicato un’ idea archetipa e universale. Segno iconografico che continua ad ossessionare il mondo delle arti (e dei filosofi e dei semiologi). Ha fatto la sua apparizione nelle cattedrali medievali, esplode nella struttura dei giardini, de-sacralizzato dal clima delle corti, è l’intrico nella letteratura di Borges, è l’angoscia di Stanley Kubrick in Shining, è rovello percorribile nelle metropoli e nelle topografie contemporanee, circuiti illimitati che hanno smarrito il centro.
Dedalo fu acclamato a Cnosso ma era stato cacciato dalla sua città. . . . .

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