“Non si fa storia senza critica”, “senza utopia non si fa la realtà”: l’eredità di Argan, Russoli e Menna e il compito della storia dell’arte oggi

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Rubrica “Appunti di corrispondenze”

“Non si fa storia senza critica”, “senza utopia non si fa la realtà”: l’eredità di Argan, Russoli e Menna e il compito della storia dell’arte oggi

di Azzurra Pizzi

Il primo appunto di questa rubrica non poteva non essere dedicato ad uno dei temi che riguardano il mio ruolo sociale (non solo accademico-professionale), cioè quello dell* storic* dell’arte.
Dopo la rilevazione della morte dell’arte da parte di Hegel, il primo a constatare come questa non costituisca e non rappresenti la verità e il centro di una cultura, sappiamo come nel Novecento il tema divenga ineludibile. . . .

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Immagine: Collage con inserti estrapolati di manoscritto e stampato (sotto impressi) e foto in cui è raffigurata l’autrice (da sinistra: visita negli interni di Villa Maraini – Istituto Svizzero di Roma; al centro: davanti al dipinto di S. Pulvirenti, Verso il tempio (1999, olio su tela), durante la mostra Tra mito e sacro. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea (Roma Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese 17 aprile – 14 settembre 2025); a destra: visita presso la chiesa di Santa Caterina dei Funari a Roma).

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