Mondi immaginari, travestimenti identitari e ibridazioni culturali. Percorsi di genere nell’arte postmoderna giapponese

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L’epoca postmoderna è caratterizzata dalla fine delle grandi Storie, dalla frammentazione identitaria e dalla presa di coscienza del concetto di alterità. La ricerca artistica contemporanea, sempre più interessata ai temi legati al corpo, alla sessualità, all’identità e alle relazioni umane, sta sconfinando nella messa a punto di mondi onirici e di nuove figurazioni ibride, fluide e multiculturali che si distanziano dalle ideologie dominanti. Gli artisti appartenenti al filone Post Human registrano e interpretano le mutazioni dei concetti di corpo e d’identità e sempre più spesso si mettono in gioco in prima persona, con l’ambizione di ridefinire i codici etici ed estetici della nostra società.
Yasumasa Morimura, Takashi Murakami e Mariko Mori sono tre esponenti dell’arte postmoderna giapponese che interpretano la necessità di trasgredire i tabù socio-culturali legati alle identità di genere precostituite. Mondi onirici, alter ego e metamorfosi identitarie sono le modalità con cui essi  visualizzano l’impossibilità di tracciare confini tra realtà multiple, tra reale e virtuale, tra essere e apparire e tra umano e artificiale, creando un ponte con tutta la cultura visiva occidentale.

Parole chiave: corpo, identità, realtà, finzione, cultura massmediale

Immagine:  Yasumasa Morimura, Bar delle Folies-Berger, 1990.

 

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