LA LOTTA DEI SESSI NELLA VERITÀ DI MUNCH INCISORE

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LA LOTTA DEI SESSI NELLA VERITÀ DI MUNCH INCISORE
di Marialuisa Dus

Abstract

L’articolo rende omaggio a Edvard Munch, in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla morte dell’artista, avvenuta a Ekely il 23 gennaio 1944. Quest’anno in Italia la ricorrenza è stata celebrata dalla mostra itinerante Munch. Il grido interiore. Dal Museo Munch di Olso, che custodisce la quasi totalità delle opere del pittore norvegese, sono arrivati a Milano e Roma più di cento capolavori.
Il pittore dell’Urlo tra Otto e Novecento ha dato volto alla psiche moderna, ha scritto con intensità i moti dell’anima. Un’ampia produzione che include dipinti, stampe e diari narra una personalità ricca di genio e tormento. Il discorso critico dà risalto all’opera grafica esplorando la lezione di energia appresa dalla drammaturgia scandinava. La predilezione per la scena teatrale è centrale nel procedimento creativo di Munch, amico di August Strindberg e Henrik Ibsen, padri del teatro moderno europeo.
Nel mondo delle immagini spettrali evocative munchiane trionfa la lotta tra i sessi, motivo nodale nelle riflessioni dell’artista. Piene di vitalità espressiva, penetrate da spirito romantico, le eroine munchiane aspirano a un amore libero, vivono in una dimensione in cui la verità vince nel piacere e nella morte. Nell’universo delle relazioni affettive tra uomo e donna, il femminile prevale sul maschile seminando amore e dolore. Il modello della donna vampiro si cristallizza in un’immagine erotica e mistica divenendo parte integrante del patrimonio iconografico della femme fatale.

Parole chiave: donna, uomo, verità, drammaturgia, grafica

Immagine: Edvad Munch, Testa a testa, silografia, 1905

 

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