DALLA DONNA-GIARDINO AL PARADISO

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La parola “giardino” denota uno spazio verde delimitato che, tuttavia, nelle lingue classiche assume anche altri significati; in greco Κήπος, oltre al termine giardino, indica altresì l’organo genitale femminile, manifestando tanto fecondità quanto fertilità, a rammentare il misterioso spazio generativo della Grande Dea/Dea Madre delle culture preelleniche e di Gaia, terra madre di ogni organismo vivente, cinta dalla fascia azzurra del cielo.

Cinte erano appunto le dee arcaiche: le Veneri del Paleolitico e Neolitico, cinte sotto il seno dalla linea che delimita il ventre, spazio sacro della fertilità, della vita. L’archeologa Marija Gimbutas ne ha ampiamente indagato il linguaggio nei segni incisi/dipinti dei moltissimi reperti della sua accurata investigazione archeologica, le cui linee di ricerca sono state confermate anche dalla studiosa Momolina Marconi, già docente presso l’Università degli Studi di Milano, che ne ha illustrato i simboli, il linguaggio – soprattutto riferiti alla Potnia mediterranea –, donando un contributo ancora oggi attuale al sacro femminile. . . .

 

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Immagine: La dame à la licorne, Il gusto (particolare). Musée National du Moyen Âge di Parigi.

 

 

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