C’erano una volta “le facce”: Max Factor e la costruzione del primo piano della star nella Hollywood degli anni Trenta
C’erano una volta “le facce”: Max Factor e la costruzione del primo piano della star nella Hollywood degli anni Trenta
di Silvia Vacirca
ABSTRACT
Max Factor – il padre fondatore del “make-up” come lo conosciamo oggi – è un mito moderno: l’uomo che ha industrializzato, mercificato, democratizzato e americanizzato con successo la bellezza, al crocevia tra la cultura della modernità e Hollywood che, negli anni Venti, si avviava a diventare l’epicentro della cultura dell’intrattenimento mondiale. Grazie alle innovative idee imprenditoriali di Max Factor e alle sue pratiche commerciali e di marketing, la bellezza muliebre perde la sua aura “naturale” e diventa qualcosa di artificioso, standardizzato e accessibile a ogni donna americana, e presto anche europea. Questo articolo si colloca al crocevia di due storie distinte, già affrontate da Charles Eckert nel suo fondamentale saggio del 1978 The Carole Lombard in the Macy’s Window: “Quella dell’esposizione delle mode e […] della creazione di ‘legami’ con produttori, aziende e industrie di marca”. La creazione di una moderna cultura della bellezza e la nascita di un’industria cosmetica internazionale negli anni Trenta non sarebbero mai esistite senza la collaborazione dell’industria cinematografica americana e, in particolare, del prodotto principale dello studio system hollywoodiano: la star. E i suoi primi piani accuratamente truccati.
Parole chiave: #MaxFactor #bellezza #makeup #Hollywood #primopiano
Immagine: Cover del Catalogo “Max Factor’s Theatrical Make-Up”; 1930; pagine: 12; 10 x 22 cm; USA.

