PERCHÈ SERVA
Le circostanze civili, politiche e ambientali dell’attualità mostrano un mondo evidentemente dilaniato. I civili, senza aver scelto di combattere, sono le vittime di uno scontro impari. La democrazia nasconde dietro di sé lo spettro del dispotismo, beffa del falso mito dell’uguaglianza. La clemenza della natura ha smesso di obbedire alle idiozie dell’uomo “dominatore” e adesso impone la propria forza. Il mondo ancora una volta sta chiedendo aiuto a gran voce. Un aiuto pratico e diretto per una tregua quanto più possibile impellente e duratura. Di fronte a uno scenario simile, come elogio del pragmatico, il teorico sembra risiedere ancor più di prima al polo opposto. E se l’arte, la scrittura e il pensiero costituiscono a tutti gli effetti parte delle speculazioni teoriche, diviene fondamentale interrogarsi sul senso della loro esistenza in relazione a quanto finora discusso. Può il dilettevole – se intendessimo ascrivere le materie sull’arte a questa dimensione – essere utile? È possibile conciliare l’urgenza di un’azione reale alla condotta quiete dell’intelletto?
Il nuovo e ultimo numero di “A.”, la fanzine di Aracne, tenta di rispondere a questi quesiti con considerazioni scritte – di Luca Bertolo, Mattia Cattaneo, Tea Gradassi, Simone Pellegrini e le mie – e immagini di opere d’arte contemporanea – di Ludovica Anversa, Marina Buratti, Valeria Carrieri, Chen Xue, Flavio de Marco e Sofia Silva. La preoccupazione del ruolo della speculazione emersa proprio nel numero conclusivo della fanzine vuole in realtà esprimere piena fiducia nei confronti delle sorti della cultura, secondo noi l’antidoto alla disgregazione e al terrore dell’inutilità.
Laura Gradi
Testi: Laura Gradi, Luca Bertolo, Mattia Cattaneo, Tea Gradassi, Simone Pellegrini
Artisti: Ludovica Anversa, Marina Buratti, Valeria Carrieri, Flavio De Marco, Sofia Silva, Chen Xue
Progettazione grafica: Larisa Solosi
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Si conclude con questo numero il percorso di “A.”, la fanzine di Aracne, ideata da Mattia Cattaneo, da lui curata insieme a Laura Gradi e Larisa Solosi e agli studiosi e artisti che li hanno affiancati con un pregevole intento sperimentale. Sei numeri, voci giovani, desiderio di innovare il linguaggio critico, di portare ai lettori inedite proposte artistiche in una cornice grafica raffinata. In tempi di disastrose scelte dei popoli e di emergenze, abbiamo un disperato bisogno estetico, incubatore di futuro e luce sul cammino.
Congedandoci, ringraziamo ancora i curatori e gli artisti di “A.” per la passione e generosità e i lettori il cui apprezzamento onora il nostro impegno.
La fanzine “A.” rimarrà un gioiello nelle pagine di Aracne.