Un rapporto che cambiò un Regno. Il mondo musicale wagneriano attraverso la visione onirico-rappresentativa delle residenze di Ludwig

 In L’incontro delle Arti, Rubriche

Le Premesse, il Miracolo, il Progetto comune.

L’idealizzazione dell’opera di Richard Wagner (Lipsia, 22.5.1813 – Venezia, 13.2.1883), del quale Ludwig II di Baviera (Castello di Nymphenburg, Monaco di Baviera, 25.8.1845 – Lago di Starnberg, 13.6.1886) fu benefattore convinto e appassionato, non fu un fatto a sé stante, legato semplicemente a una questione di gusto musicale, ma ebbe proporzioni e significati talmente vasti e complessi da dominare la vita stessa del sovrano, oltre che buona parte dei suoi ventidue anni di regno. Wagner confidava nella buona sorte che lo onorasse di un generoso finanziatore in adorazione della sua Arte, affinché vi si consacrasse e la sostenesse senza battere ciglio; Ludwig anelava a farsi pioniere-eroe di quell’Arte che lo rappresentava e ne incarnava gli ideali, la grandezza mitologica, il suo ruolo-guida di sovrano romantico, il cui potere derivava direttamente da Dio: entrambi sentivano il bisogno di incontrarsi senza ancora conoscersi, senza neppure immaginare come questo sarebbe stato un giorno possibile. Quel che accadde perciò nell’aprile del 1864 a un musicista disperato, squattrinato e inseguito dai creditori, . . . .

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