The game of the game

 In Giocare Destini, Rubriche

immagine: Duverger, Il gioco della campana, Fine Ottocento

Alessandro Baricco ha scritto un bellissimo e visionario libro su una rivoluzione silenziosa, e lo ha intitolato The game. The game perché prende il gioco come metafora di tutta una serie di cambiamenti importanti che ruotano intorno alla partecipazione e al bisogno di eliminare gli intermediari: e lo fa in modo convincente.
Pure, si potrebbe fare un altro salto in avanti.
E secondo me ne vale la pena.
Però, siccome questo saggio lo scrivo io e decido io come farvi procedere, vi chiederò di procedere balzellon balzelloni, saltando di casella in casella come nel gioco della campana. Non facendo un solo salto in avanti, ma tanti piccoli salti.

CASA
La soglia dei giochi di salto si chiama spesso “casa”: per noi sarà il punto di partenza, ma anche il luogo delle presentazioni. Mi occupo di giochi da sempre (non ho mai smesso) e ne ho scritto in più occasioni; rimanderò il lettore che voglia approfondire qualche elemento a consultare quella che è un po’ la sintesi di molti anni di ricerca: il Dizionario dei giochi che ho scritto con Andrea Angiolino per Zanichelli. . . .

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