Mettere insieme i pezzi. Simon Lehner e la rappresentazione del corpo traumatico

 In Sguardi Psicoanalitici

Siamo il nostro corpo o il nostro corpo è e noi lo osserviamo abitare il mondo?
L’artista Simon Lehner lavora con il corpo digitale, realizzando una serie di video dal titolo Archive Material Dance. Un corpo danza incessantemente in loop e rappresenta l’immagine dell’artista stessa digitalizzata di quando era adolescente, per sottolineare come il riflesso della sua infanzia traumatica risieda e perseguiti senza sosta il suo inconscio. La memoria quindi è parte del corpo traumatico che, sotto forma di immagini, ha una concretizzazione nel presente, questo perché molto spesso il trauma viene esperito nel presente anche se non sta realmente accadendo nel qui ed ora. Questa relazione dissociativa tra corpo e mente viene chiamata in psicologia depersonalizzazione: il senso di sé non viene percepito nella sua totalità, la percezione della realtà è straniante e il soggetto si guarda agire nel mondo senza però avere il controllo sul proprio corpo.
Convivere con il corpo quindi è prima di tutto un’azione di analisi, sono o sono ospite, cercando di capire in quali modalità io e corporeità possono definirsi un’unica entità. In secondo luogo il corpo ha una memoria, che contrariamente a quella che solitamente conosciamo, non produce immagini ma elabora e traduce, sensazioni, pensieri e sentimenti, in relazione anche ai corpi degli altri.

Immagine: 
Simon Lehner, Archive material dance, 2005–20 (still). Courtesy: the artist and KOW, Berlin

Leggi l’articolo

In Sguardi psicoanalitici

 

 

Post recenti