Pascoli e Puccini, due poetiche distanti. Il sogno (pascoliano) di un’intesa mancata. Parte prima
Parte prima
Tra il 1898 e il 1902 Giovanni Pascoli (1855-1912) era assillato dal desiderio di scrivere per il teatro d’opera, voleva dare una svolta alla situazione musicale del suo tempo, confermandone l’intenzione ad Angiolo Orvieto(1869-1967)(1) , il 26 marzo 1897: «Io mi sono ficcato in testa di sollevare il dramma musicale nella sua parte letteraria alle altezze in cui si trova in altri paesi». E gli chiese di sondare il terreno con Giacomo Puccini (1858-1924) per una possibile intesa; Orvieto contattò il musicista torinese Carlo Cordara (1866-1930) e questi il Maestro, il quale, preso dal nuovo progetto di Tosca, fece sapere che soltanto in seguito avrebbe potuto prendere il discorso in considerazione.
Nel 1901, il 16 gennaio, confidava ad Emma Corcos, la famosa “gentile Ignota” . . . .
(1) Primo direttore della rivista “Il Marzocco”, famosa rivista letteraria italiana.