La Sensualità del Segno Ipotesi sul senso del disegno

 In Iconolibidica, Rubriche

Gilbert Durand, riferendosi alla caverna, all’antro, alla grotta, etc., come quel luogo sorgivo in cui, in maniera psicologicamente rilevante, si è da sempre andati a figurare, cita un breve passo di Gaston Bachelard dove si afferma di come essa, essendo nondimeno luogo intrauterino, femmineo, umettoso, etc., è un «Mondo chiuso dove lavora la materia stessa dei crepuscoli» (nota). Come insomma se le figurazioni del Paleolitico Superiore, andandosi ad iscrivere nelle profondità di una cavità (il complesso di Lascaux, per sua natura geologica, è paradigmatico di questo insinuarsi “fino in fondo”), fossero al medesimo tempo quello che sono, cioè delle figure, ma anche e contemporaneamente un modo per avvicinarsi al gesto della creazione per eccellenza, cioè lo sgravidarsi misterioso del grembo materno. Da ciò una prima conseguenza: si figura, prima di tutto, per rappresentarsi in quel momento onnipotente che possiede unicamente la madre oltremodo gravida – ciò, lo vedremo meglio in seguito, significa in qualche modo consegnare alle attitudini figurative più rilevanza rispetto ai suoi contenuti specifici – . . . .

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Immagine: Daniele Gagliardi, From Always Now, (2 di 3), 2017, disegno ad inchiostro su carta, 22×29 cm. L’immagine è sensuale anzitutto non per quello che mostra (due nudi), ma per quello che è: irrimediabile incontro amoroso tra brevi ed irripetibili tratti. Foto per gentile concessione dell’artista. Collezione privata dell’autore.

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