Freud e il giovane poeta
Ricordo bene il giorno in cui, seduto sui banchi della V ginnasio durante l’ora di letteratura, si affrontò l’opera di Charles Baudelaire. Si parlò della missione del poeta, del suo difficile rapporto con la società moderna, del consacrare la vita al servizio dell’arte. Non appena si iniziarono a leggere i primi versi, il mio compagno di banco irruppe con un commento sarcastico: «I poeti sono dei poveracci!…»
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