Associare ed interpretare ad arte. Riflessioni in margine al seminario “OBJECT AUTHORITY”

 In La cura dell’arte / L’arte della cura, Rubriche

Nella lingua araba classica una radice comune lega tappeto e farfalla, non solo per la fascinazione dei colori, ma perchè il tessere e l’annodare, come le coreografie disegnate dal battito d’ali sembrano alludere alle vicende umane, che appaiono ordite da invisibili mani o fremiti d’ali. Molteplici ed inconsci inttrecci ci incrociano e concorrono a plasmare il nostro “essere nel mondo”. Nell’estate del 1897 Freud trascorre l’ultima settimana di agosto a Venezia, in vacanza con la moglie Martha.
Il 2 settembre, Martha torna in Istria e Sigmund prosegue per Pisa, Orvieto, Arezzo e Firenze, da dove gli scrive: “In procinto di visitare gli Uffizi, aprono alle 10…Intenzione di restare qui fino a venerdì sera, poi…. Rimini, poi…Ancona da dove salpa la nave per Fiume., e…successiva partenza con te per Vienna” (15 settembre). . . .

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