Liber
Ho cominciato a disegnare a china intorno ai diciott’anni, il soggetto era quasi sempre l’antico Egitto. Per alcuni anni ho firmato le prime mostre: Roberta Amarna. (Tell el Amarna è il nome moderno della scomparsa città egizia fatta costruire dal faraone “del culto del Sole”: Eknhaton.. ma questa è un’altra storia.)
Poi sono passata a lavori completamente astratti e più materici, ma senza cera.
Prima mi mettevo davanti alla tavola su cui lavorare e pensavo a cosa scegliere, a cosa farvi entrare.
Adesso invece parto dal materiale e costruisco o scelgo il supporto adatto.
Ricerco carta e libri vecchi, antichi, consumati, come materiale principale dei miei lavori. Cerco la grana della pagina.
Materia povera, riciclata, sporca: intensa.
I libri, i materiali sono fuori dall’uso corrente, ma non vuotamente presenti nel loro non-impiego. Al contrario, nei frammenti logori delle pagine è concentrato il silenzioso richiamo del tempo passato, di mani che aprono e chiudono, di penne e matite che annotano, di attese sugli scaffali, di polvere, di anni, di passaggi in case, in soffitte, in mercati. Citazioni e parole come immagini simboliche emozionali. . . .