Viaggio: fuga, scoperta o memoria?
L’America che Saul Steinberg vede al suo sbarco negli Stati Uniti, nel 1942, è un continente Art Deco, un universo di architetture in stile juke-box, pieno di forme audaci e colori sgargianti, di parate e sfilate di majorette. Nei tanti disegni geniali, pubblicati sul “New Yorker”, l’artista, di origini rumene ma di formazione italiana, riesce a cogliere con intuito straordinario il carattere di una nazione, mettendo a nudo, in modo divertito e talora dissacrante, i capricci e le debolezze di un intero popolo. Stati Uniti, anni Cinquanta: a sconvolgere cliché e sentimentalismi propri dell’arte fotografica del dopoguerra è Robert Frank che, con le sue immagini crude, traccia un ritratto dell’America eloquente e significativo. Ai paesaggi naturali sconfinati si sostituiscono automobili, pompe di benzina e juke-box, nuove icone e indici più veri della vita contemporanea americana. . . .