Trittico
Attis
“Alfine sei arrivata.”
Si, mia dolce Saffo, alfine sono arrivata. Sono travolta dalla gioia, le mie gambe non possono stare ferme, il mio cuore balla e canta. Ma ugualmente ti sorrido e mi siedo accanto a te.
Guardo ammirata il tuo lavoro, i tuoi ricami, le tue agili mani che si muovono veloci, appassionate. Tiri su la testa, mi guardi, mi sorridi, ammicchi, fai un cenno verso le altre. Oh, quante sono, oggi.
“Buongiorno a tutte voi, dolci fanciulle, cosa si dice di bello oggi?”
Raccolgo i capelli, mi siedo al telaio, scosto indietro il peplo e mi metto a lavorare. Ho un ricamo difficile da seguire oggi, i filati sono dorati, duri, l’ago non entra come dovrebbe. Mi concentro sul lavoro, mi aiuta a non pensare, almeno non troppo. Siamo sempre chiuse qui dentro, certo può essere anche divertente, in certi giorni di noia, ritrovarsi tutte, ma oggi… no oggi no. Ecco che Saffo mi guarda, sento i suoi occhi ardenti sulla mia nuca scoperta, sulle candide braccia. Il viso mi diventa di fuoco. Oggi tutte vie dovrebbero andare, via via, via. . . .