La traduzione intersemiotica come prassi sociale nel (ri)descrivere “The Black Folk” negli Stati Uniti d’America
Abstract
Il contributo esamina il concetto di traduzione in una prospettiva intersemiotica, esplorando come il processo di trasposizione tra lingue e culture si adatti a cambiamenti storici e sociali.
Si esamina come l’atto di traduzione abbia uno scopo specifico che orienta le scelte traduttologiche, includendo il potere nella trasmissione di idee e culture. Si evidenzia l’importanza della rappresentazione visiva nell’era contemporanea, influenzata dai media e social media, delineando come ciò possa plasmare l’identità culturale e contribuire alla passività nel recepire segni.
Attraverso una rassegna storica, il contributo analizza la rappresentazione degli afroamericani negli Stati Uniti, evidenziando come le arti visive abbiano contribuito a costruire e decostruire stereotipi razziali. Si affronta la teoria dell’intersezionalità di Crenshaw, riconoscendo come l’identità di genere e razziale si intersechino nella discriminazione.
Si riflette dunque sull’evoluzione delle rappresentazioni razziali attraverso i media, evidenziando il ruolo chiave della traduzione intersemiotica nel ridefinire narrazioni radicate e sfidare pregiudizi. Si sottolinea la necessità di promuovere la diversità nei processi mediatici per riflettere appieno la complessità della società e catalizzare il cambiamento sociale e culturale attraverso l’uso dell’immagine mediatica che è capace di promuovere valori socio-educativi.
Immagine: British Anti-Slavery Society Medallions. Rappresentazione utilizzata dai movimenti abolizionisti negli Stati Uniti d’America.