La tendenza all’astrazione dall’antichità all’arte contemporanea. Una breve riflessione storico-artistica

 In Contributi

Con l’obiettivo di esaminare le peculiarità del ricorrente linguaggio artistico astraente che privilegia la semplificazione, la sintesi e l’immediatezza a vantaggio dell’evocazione dell’essenziale e dell’ancestrale accordate ad una consapevole abbreviazione, il contributo intende individuare i moventi storici, culturali e ideologici alla base di questa modalità espressiva che, come un fiume carsico, si palesa in momenti storici precisi, quali crisi, fasi di passaggio e di trasformazione. Rintracciando il susseguirsi di queste apparizioni, si può risalire all’arte delle origini per poi soffermarsi sull’arte etrusco-italica, su alcuni esempi dell’arte medievale fino a giungere a manifestazioni di arte del Novecento. Pur nelle specificità di ogni fase storica, l’indole di questo pensare e fare artistico mantiene viva la sua identità nella storia dell’arte e quindi anche dell’uomo, che sceglie di esprimervisi attraverso.

Immagine: Lavoro grafico avente come soggetti principali Statua votiva di offerente (III-I sec. a.C., bronzo, 40 cm – altezza, Roma Museo Villa Giulia) a sinistra, Testa di Teodolinda (ante 628, Milano Museo del Castello Sforzesco) al centro e Figura femminile (1931, legno, 48 cm) di Pablo Picasso a destra. Le sagome in filigrana sono state estrapolate dalla restituzione fotografica di Piazza (1948 ca, bronzo, 21 x 62,5 x 42,8 cm, Venezia Peggy Guggenheim Collection) di Alberto Giacometti. Appartenenti a fasi storiche e artistiche differenti e lontane nel tempo, tutte le figure appaiono immerse nell’acqua dello stesso «fiume carsico» della tendenza all’astrazione.

Leggi l’articolo

Vai alla pagina di CONTRIBUTI

 

Post recenti