LA GRAMMATICA DEL LINGUAGGIO VISIVO. 1. Dissertazione sul tempo: da Piero della Francesca alle sculture iperrealiste

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Il primo capitolo della serie riguardante la grammatica del linguaggio visivo è dedicato al tempo, inteso come ritmo nella scatola spaziale ritagliata dall’artista stesso e presentata agli occhi dello spettatore.
Partendo dall’esempio di Piero della Francesca, riportato alla luce dal critico d’arte Roberto Longhi ed eletto maestro da molti artisti del Novecento e anche da nomi contemporanei, in modo non allineato alla canonica trattazione questo contributo intende illustrare il tema del tempo, connesso per esempio intenzionalmente ai tentativi impressionisti, formalmente alle istanze futuriste e vissuto dai surrealisti come dimensione delirante.
L’argomentazione ha origine dall’osservazione dell’immota bellezza e geometrica armonia dell’arte di Piero; con un notevole balzo in avanti quel tempo del silenzio solitario si ravvisa nelle opere più recenti di Edward Hopper, poeta dell’attesa del presente anonimo, vuoto e inanimato in balìa della sospensione.
Apprezzato e studiato da Pier Paolo Pasolini, l’insegnamento di Piero continua ad irrorare le creazioni multimediali di Bill Viola.
L’indifferente immobilità e la calma fatalità riscontrate nella narrazione matematicamente calibrata di Piero si coniugano mediante l’estremizzazione della rappresentazione del dato reale nelle sculture iperrealiste di Duane Hanson, i cui banali momenti quotidiani congelati suscitano al contempo ammirazione e sconcerto, innescando il risveglio del perturbante.
Se la “nobiltà paesana” dell’arte del Piero razionale stupisce ancora per la capacità di “vedere e rappresentare il mondo come eterno e spiegato spettacolo”, oggi le opere più vere del vero si collocano sulle soglie realtà/rappresentazione, vita/arte e verità/ finzione, inscenando il tangibile binomio istante fuggevole-immortale fissità.

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Immagine collage:

  • Piero della Francesca, Madonna del parto, 1455-1465, affresco (staccato), Monterchi Museo civico Madonna del parto
  • Hopper, Compartment C voiture 293, 1938, olio su tela, New York – Armonk Collection IBM
  • P. Pasolini, Vangelo secondo Matteo, 1964 (part. Madonna giovane – Margherita Caruso)
  • Hanson, Woman with Dog, 1977, acrilico e olio su polivinile fuso con vestiti, capelli, occhiali, orologio, scarpe, sedia in legno imbottita, peli di cane, collare in pelle, tappeto intrecciato, cartoline, lettere e buste da lettera, New York Whitney Museum of American Art

 

 

 

 

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