IL PERCORSO FORMATIVO DEGLI ARTISTI NELL’ITALIA DEL CINQUECENTO. Casi studio e ipotesi di ricerca
Il contributo offre una panoramica della formazione letteraria dei pittori italiani dal 1550 al 1600, periodo in cui la posizione sociale degli artisti nella società italiana era ancora non ben definita. Nella prima parte, vengono presi in esame i trattati d’arte di Giovanni Battista Armenini, Giovanni Paolo Lomazzo, Francisco de Hollanda e Luigi Scaramuccia per evidenziare quali suggerimenti questi autori danno sull’educazione degli artisti, ovvero quali discipline ci si aspettava che i pittori conoscessero e, più specificamente, quali libri avrebbero dovuto (idealmente) possedere. Il contrasto tra teoria e pratica si basa sulle prove scritte esistenti che abbiamo per quanto riguarda i libri effettivamente appartenuti ai pittori. Nella seconda parte, l’articolo si concentra su due esempi di pittori che scrissero poesie, il pittore fiorentino Agnolo Bronzino e Giovanni Paolo Lomazzo, due esempi di artisti con una naturale inclinazione per la scrittura in versi e in prosa, presentando alcune osservazioni sui risultati dei loro sforzi e delineando alcune ipotesi di ricerca. Nella terza parte, viene delineata la natura particolare dell’Accademia de la Val di Blenio del Lomazzo, presentata come insolito esempio di accademia letteraria in cui gli artisti erano ben accolti.
Immagine: Agnolo Bronzino, Ritratto di Laura Battiferri, Dettaglio del Canzoniere del Petrarca, c. 1550, olio su tavola, Firenze, Palazzo Vecchio