EDGAR ALLAN POE e le cupe visioni del terrore

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I racconti di Edgar Allan Poe, universalmente noti, costituiscono – assieme a quelli di E.T.A. Hoffmann, al Frankenstein di Mary Shelley, al Vampiro di John Polidori e al Dracula di Bram Stoker – la base fondamentale su cui si poggia l’impalcatura dell’horror che, ricco di tante ramificazioni, vanta una fortuna immensa in letteratura, pittura, cinema (si pensi ai film con Vincent Price, diretti da Roger Corman), fumetti e altro ancora e che conta un numero sconfinato di aficionados.
Nato a Boston, Poe (1809-1849) – il quale a 3 anni assunse il cognome Allan dal mercante John Allan che lo accolse orfano, assieme alla moglie, a Richmond, in Virginia, senza però adottarlo mai ufficialmente – ebbe una vita accidentata e per molti versi sventurata, segnata fortemente da problemi economici, da accessi di malinconia e di depressione, dall’istinto di vagabondare che ebbe fin da piccolo, dall’uso massiccio di alcol (nel suo caso è forse meglio parlare di dipsomania) e, negli ultimi anni, dalla droga. . . .

Immagine: Il Pozzo e il Pendolo, illustrazione di Antonio Montanaro, tratta da: Edgar Allan Poe. Racconti del terrore. commentati da Loretta Eller. Editore Luoghi Interiori, Città di Castello, 2022

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