BRECCE NEL MURO DELL’ORRORE. Possibili dimensioni di salvezza del pensiero di Heidegger

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Abstract

Questo articolo analizza la portata metafisica dell’antisemitismo heideggeriano, per verificare se esista un’area del pensiero di Heidegger libera dal significato di ordine politico. Questa sottile e profonda dimensione di salvezza si apre nella misura in cui riusciamo a evitare la totalizzazione tra essere e storia, essenza e storicità. Ciò implica la disarticolazione del nesso tra essere e tempo: se l’ebraismo mondiale (Weltjundentum) è una pagina della storia dell’essere (Seinsgeschichte) e se l’essere si dà nella storia come storicità essenziale, allora si consuma l’abbraccio mortale tra metafisica ontica e nazismo antisemita. Per circoscrivere una terra libera dall’orrore, occorre gettare lo sguardo alle molteplici vie percorse da Heidegger in vista del superamento della metafisica: il significato dell’ἀλήθεια come darsi dell’essere nell’apertura della radura (Lichtung); il primato dell’espropriazione (Enteignis) nell’economia complessiva dell’evento (Ereignis) e i suoi aspetti puramente fenomenologico/trascendentali; la priorità del pensiero dell’Abisso (del nulla e della libertà) rispetto alle considerazioni storico/destinali; la comprensione della svolta (Kehre) e dell’abbandono dell’essente come possibilità di una dimensione inapparente della manifestatività; la messa tra parentesi del divenire temporale nel riconoscimento di una permanenza essenziale (Wesung) quale fonte inesauribile dell’essenza (Wesen).
(L’immagine è tratta da: https://www.espertoincasa.it/)

Parole chiave: Antisemitismo, metafisica, evento, fenomenologia, permanenza essenziale.

 

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