Iconolibidica

Scritti sulla passione dello sguardo

A cura di Cattaneo Mattia

 

 

Come scrisse Bernard Berenson in apertura di un suo famoso saggio: «Molti veggono pitture senza sapere a che cosa guardare» (The Italian Painters of the Renaissance, Phaidon Press, Londra 1954) e ciò, innegabilmente, continua ad esser veritiero. Prima però delle cause di questa defaillance, vorrei che in questa nuova Rubrica si provassero ad indagare i margini ultimi dell’asserzione berensoniana e cioè per esempio la possibilità che non sia solo la superficie pittorica a richiedere una certa attenzione dello sguardo (iconografica, iconologica, ecfrastica, etc.), bensì anche le profondità psichiche dell’osservatore coinvolto (cioè il suo desiderio, le sue pulsioni, la sua violenza, etc.). Che sia proprio questa terra ignota e remota – cioè il soggetto! – il «Che cosa guardare» per ben comprendere quelle pitture che «Molti veggono»? La questione va mantenuta quanto più aperta possibile. Si tratta insomma di circumnavigare il visibile per giungere lì dove già si era: nell’insensata voglia di continuare a spiare i motivi dello sguardo e della visione.

Cattaneo Mattia si laurea cum laude alle Accademie di Belle Arti di Bologna prima e Milano poi. È stato Assistente alla cattedra di Luca Bertolo, Collaboratore alla Didattica all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ora è docente di una scuola secondaria di Reggio Emilia. Fa parte della redazione della rivista scientifica “Aracne-rivista” (ISSN 2239-0898, Area 10, valida per A.S.N.) con cui ha pubblicato molteplici studi ora tutti raccolti in: Iconolibidica. Scritti sulla passione dello sguardo. Ha fondato e dirige la fanzine di cultura visiva “A.”. Scrive inoltre per la rivista di visual studies “Antinomie” ed ha pubblicato su molteplici testate digitali e cartacee (“Gazzetta Filosofica”, “PresaMultipla”, “Zuper – ViaGulli37”). Un suo saggio appare nel catalogo Ultraromanticismo. Il post umano tra inquietudini e abbandono (ISBN 979-12-200-9553-2, Modena 2021). Le sue ricerche teoriche vertono attorno ai fantasmi che si porta sempre appresso ogni immaginario.

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Immagine: Santa Lucia (particolare), 1473-74 – Francesco Del Cossa